Vita Chiesa

CCEE: IL COMUNICATO FINALE DELLA ASSEMBLEA PLENARIA DI ESZTERGOM

“L’attenzione della Chiesa per i mass-media e quella dei media per la Chiesa cresce in Europa. Numerose sono le iniziative messe in campo dalle Conferenze episcopali e gli strumenti, tv, radio, quotidiani, agenzie stampa e siti internet, a loro disposizione. Tuttavia, non sono rari i casi in cui nei media la Chiesa è soggetta a calunnie e o diffamazioni”. E’ quanto si legge nel comunicato finale dell’assemblea plenaria dei presidenti delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) che si è svolta a Esztergom, (Ungheria) (30 settembre – 3 ottobre) e dedicata al rapporto tra Chiesa e media. I vescovi hanno parlato di rapporto, “a volte difficile”, decidendo “un rafforzamento della rete delle Conferenze episcopali, nella condivisione delle risorse, e nella formazione di laici maturi nella fede. S’impone – si legge nel testo – un impegno maggiore verso i new media, in particolare internet e tv digitale”. “Compito della Chiesa, infatti, “è trovare vie sempre nuove per l’evangelizzazione”, pertanto, affermano i vescovi, ”anche se non possiamo trasmettere tutta la ricchezza del contenuto della nostra fede, dobbiamo trovare le forme adeguate per usare in modo efficace” i media. A questo scopo, è stata decisa la creazione di “una commissione di esperti per verificare le modalità per un migliore collegamento tra le conferenze episcopali e una messa in comune delle risorse a disposizione”. Nel corso dell’assemblea di Esztergom, i vescovi hanno anche affrontato altri temi di attualità come, la ricerca sulle cellule staminali, l’eutanasia e il dialogo con l’Islam. Nel comunicato i presidenti ribadiscono il loro ‘no’ “alla ricerca con le cellule staminali embrionali e all’eutanasia. La Chiesa cattolica rifiuta questo tipo di ricerca, poiché essa presuppone l’uccisione di embrioni umani. La ricerca scientifica su cellule staminali adulte apre invece nuove possibilità che tuttavia necessitano di un’ulteriore riflessione e inquadramento etico”. Sull’eutanasia i vescovi sottolineano che “in Europa, le richieste per una cultura della vita fanno fatica a farsi spazio contro la potente cultura della morte. L’uomo non deve morire per la mano di un uomo ma tra le sue mani. Per questo motivo la Chiesa appoggia e sostiene tutto quello che permette di alleviare le sofferenze del malato terminale e il suo accompagnamento verso la morte naturale”. Relativamente al dialogo con l’Islam il comunicato riafferma “la necessità del dialogo e l’esigenza di confronto sul tema della convivenza sociale delle comunità cristiane e musulmane nella quotidianità. Il testo integrale del documento finale è consultabile sul sito www.ccee.ch.Sir