“Sincronizzare in qualche modo gli orologi, cercando di suonare, pur nella pluralità degli strumenti, lo stesso spartito per far sì che questa agenda che abbiamo elaborato in comune sia messa in pratica dalle singole realtà associative” al fine di “intraprendere un percorso capace di influenzare l’agenda più generale del Paese e delle coalizioni politiche”. E’ quanto Luigi Bobba, presidente delle Acli, ha dichiarato al Sir tracciando un bilancio del quarto seminario estivo di “Retinopera” su “Democrazia questione di futuro” che si è chiuso ieri a Vallombrosa. “Retinopera” riunisce le più importanti espressioni dell’associazionismo cattolico laicale. “Mai un insieme così vasto di organizzazioni sociali, ecclesiali, professionali e sindacali si era unito nel definire alcuni temi chiave per il futuro del Paese, e tutto questo in forza di una libera determinazione e non provocato da una scadenza esterna o un pronunciamento autorevole”: per Bobba “è questa la prima novità emersa dal seminario”. “Un appuntamento – ha proseguito – che è stato anche un modo per respingere una duplice deriva, quella di pensare che in quanto credenti possiamo avere una specie di ‘ricetta buona’ per il Paese, mentre invece dobbiamo cogliere questo momento di cambiamento come un luogo di studio, approfondimento e iniziativa; e quella di chi vorrebbe rinchiudere i cattolici in una specie di recinto dal quale non debbono uscire”. “Vogliamo che la politica sia orientamento verso il bene comune”: di qui “l’impegno a sostenere alcune iniziative come la revisione della legge sull’adozione, o quella sui diritti di voto e di cittadinanza degli immigrati, oltre al progetto ‘Ripartire dalla città’ che intendiamo realizzare entro la fine dell’anno a Napoli per sottolineare l’importanza di cogliere anche le risorse del Sud che rischiano invece di rimanere congelate o inespresse”.Sir