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CATTOLICI E POLITICA, DA TODI LA RICHIESTA DI UN NUOVO GOVERNO E NUOVA LEGGE ELETTORALE

(ASCA) -  Non è stato l’atto di nascita di una nuova Dc, e su questo in pochi, malgrado il tam tam della vigilia, avevano dubbi. Dall’assise cattolica di Todi – un incontro a porte chiuse aperto questa mattina dal presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco (testo integrale) – è uscita la richiesta di un “nuovo governo”, più “forte”, capace di lasciarsi alle spalle il berlusconismo e le contrapposizioni esasperate del bipolarismo, e l’esigenza urgente di una revisione della legge elettorale che, con la reintroduzione delle preferenze, restituisca ai cittadini la possibilità di scegliere chi li rappresenta. Guai però a leggere in questa richiesta – ha spiegato ai giornalisti assiepati nella sala del convento di Montesanto a Todi il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, a cui è stato affidato il compito di tirare le fila della giornata di lavori – un appoggio al referendum: tornare dal Porcellum al Mattarellum, ha avvertito, sarebbe come andare “dalla padella alla brace”. L’attesa per il ‘conclavé convocato a Todi dal Forum delle associazioni cattoliche del mondo del lavoro – di cui fanno parte sette sigle: Acli, la ciellina Compagnia delle Opere, Cisl, Mcl, Coldiretti, Confcooperative, Confartigianato – era altissima. Decine i giornalisti accampati nel parcheggio del convento. Aprendo i lavori, il card. Bagnasco non ha riproposto il “soggetto culturale e sociale di interlocuzione con la politica” che aveva prospettato durante la prolusione ai lavori della Cei, due settimane fa. Piuttosto, il presidente dei vescovi si è soffermato sull’impegno “pre-politico” dei laici credenti, nella cultura, nella società, nell’educazione. Nessun passo indietro, però : i cattolici “non possono tacere”, ha detto il presidente dei vescovi, ed è anzi loro “dovere lavorare per il giusto ordine sociale”. E se il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli – uno degli interlocutori esterni chiamati a parlare al Forum, insieme al suo editorialista Ernesto Galli della Loggia e al consigliere delegato di Intesa San Paolo Corrado Passera – invitava i cattolici a valorizzare la loro “missione sociale”, trascurata a scapito della “difesa dei valori cosiddetti non negoziabili”, da Bagnasco arrivava un fermo monito a non “perdere di vista” i temi della vita, del matrimonio tra uomo e donna, della libertà educativa, anche quando sono “divisivi”. Le parole del presidente della Cei sono state accolte subito con favore dal centro-destra, dove sono state interpretate come una rinnovata apertura di credito. Ma dall’incontro di Todi è emersa, accanto all’esigenza di un nuovo protagonismo dei cattolici, blanditi ma alla fine poco rilevanti nella Seconda Repubblica, la certezza della necessità di una “ricomposizione” del quadro politico al di là dell’attuale bipolarismo. Le associazioni cattoliche non si azzardano a descrivere il nuovo scenario – “tradiremmo la nostra vocazione di organizzazioni sociali”, ha avvertito il presidente delle Acli, Andrea Olivero – ma sono risultate concordi nel parlare di una “nuova originale fase storica per i cattolici nella politica italiana”, al di là delle tradizionali simpatie a «destra» o a «sinistra». E in vista della futura “ricomposizione” politica, ha avvertito Carlo Costalli di Mcl, “dobbiamo essere pronti a partecipare”. Una consapevolezza precipitata nella richiesta di un nuovo “governo” e allo stesso tempo nel rifiuto di elezioni anticipate: farebbero “solo il gioco di chi vuole ricristallizzare la vecchia situazione” politica, ha messo in guardia il segretario della Cisl, quindi meglio andare al voto alla “scadenza naturale” di questo Parlamento. è presto però per dire se questo percorso possa portare alla rinascita di un partito politico per i cattolici, e il tema è anzi ancora apertissimo tra gli stessi partecipanti dell’incontro. Per il momento i cattolici nella società cercheranno di parlare con voce unita per farsi sentire con più forza dalla politica. E per Bonanni, la fine della “stagione del silenzio dei cattolici” porterà ad un “impegno esclusivamente nel pre-politico” per “aprire una discussione forte nella società italiana”. Per altri, come Luigi Marino, presidente di Confcooperative, a Todi i cattolici hanno “iniziato un cammino che non può fermarsi allo stadio attuale” ma “deve imboccare la strada del politico, del fare politica”; anzi, ha avvertito, “se ci saranno elezioni politiche anticipate bisognerà trovare un percorso che dovrà realizzare qualcosa in tempi rapidi”.

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