Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Catechesi e famiglie: patto per i giovani con le istituzioni.

Significativo e promettente l’incontro organizzato nei giorni scorsi nella sala civica di Camucia dall’assessorato alle politiche sociali del comune di Cortona con invito rivolto agli operatori del settore nei cinque comuni della Valdichiana (Cortona, Castiglion Fiorentino, Foiano, Lucignano, Marciano) e specificamente ai catechisti della parrocchia di Camucia e al gruppo giovanile interparrocchiale «Diamo gusto alla vita». Nell’incontro, il primo di una serie programmata da Giuseppina Stellitano, si è richiamata l’attenzione sui problemi che riguardano soprattutto i giovani e le famiglie, allertando i presenti sul problema sempre più grave delle separazioni e dei divorzi, evidentemente in aumento nel nostro territorio. Problema che non può passare inosservato e che dimostra l’esistenza di situazioni di disagio e invita all’impegno e alla collaborazione la società civile e le istituzioni del territorio ad ogni livello. Dal comune è giunto il riconoscimento del valore formativo del lavoro svolto dai catechisti parrocchiali e in particolare da quanti si dedicano alla preparazione dei fidanzati al matrimonio o alla formazione delle famiglie. Proprio la catechesi ai nuclei familiari deve essere fatta dalle famiglie stesse per essere efficace: lo dimostrano le varie esperienze di quanti si impegnano negli incontri che si svolgono nelle varie zone pastorali in preparazione al matrimonio. È innegabile che la crisi del nucleo familiare è anche conseguenza della mancata crescita nella fede. Una crisi che, in ogni caso, ha il merito di scuotere la comunità cristiana, indicando ancora una volta il ruolo fondamentale di adulti e di genitori come insostituibili protagonisti del cammino di fede dei giovani. È stato detto che le carenze della vita di fede dei cristiani rimandano all’ambiente talvolta ostile o agnostico delle famiglie; è anche generalmente riconosciuto il compito che ha la comunità cristiana di porsi al fianco dei fidanzati e delle giovani famiglie per sostenerli e aiutarli a prendere coscienza di questo impegno educativo. La mancanza, da parte della comunità cristiana, dell’accompagnamento delle famiglie dopo il matrimonio o dopo il battesimo provoca spesso l’allontanamento dalla fede dei figli e degli stessi genitori. L’incontro di Camucia e le proposte che ne sono emerse possono essere quindi una valido stimolo, come comunità cristiana, a riappropriarci con efficacia del nostro ruolo di testimoni e di operatori della pastorale familiare.Benito Chiarabolli