Grosseto

Castiglione della Pescaia, inaugurato il “Giardino di san Giovanni Battista” nel borgo medievale

Una terrazza sul mare per attività culturali, ricreative, spirituali. Intervento possibile grazie al contributo della Fondazione CR Firenze

 “Restituiamo alla comunità castiglionese un luogo antico, amato da tanti, che ora diventa uno spazio ulteriore per animare la vita culturale, ricreativa, spirituale del paese e di coloro che in estate scelgono Castiglione della Pescaia per le loro vacanze”.

Così don Paolo Gentili, parroco di Castiglione della Pescaia, alla cerimonia con cui venerdì pomeriggio (7 giugno) è stato inaugurato il “Giardino di san Giovanni Battista”. Si tratta dell’area pertinenziale della chiesa di San Giovanni Battista, nel punto più alto del borgo medievale, da molti castiglionesi conosciuta come “l’orto dei frati”, perché negli anni di presenza dei frati cappuccini questa zona veniva utilizzata, appunto, per coltivare ortaggi e verdure come nella migliore tradizione francescana, ma che da anni versava in stato di totale abbandono.

In particolare, a preoccupare erano stati il crollo parziale di uno dei muri di recinzione interni e il complessivo stato di degrado dell’area.

Fin dal mio arrivo a Castiglione della Pescaia – spiega don Paolo Gentili – ho avvertito in molte persone l’affetto per questo luogo, che però era ormai lasciato a se stesso. Recuperarlo e restituirlo al paese era una cosa che non poteva non essere fatta. Grazie al contributo della Fondazione CR Firenze, a cui si sono potuti aggiungere gli oneri di urbanizzazione 2023 (ex Bucalossi), abbiamo potuto far fronte ad un intervento che si è allargato anche al sagrato della “chiesona” e ha interessato il portale della stessa”.

Il progetto è stato realizzato dall’architetto Marica Rafanelli, dello studio “Rafanelli Architetti & Associati” di Castiglione della Pescaia, con l’obiettivo di ripristinare lo stato dei luoghi, ma anche e soprattutto valorizzarli e renderli nuovamente fruibili come spazi a servizio della comunità, per attività connesse al culto, ma anche per iniziative culturali, ludiche e di interesse collettivo.

Al taglio del nastro sono intervenuti il Sindaco di Castiglione della Pescaia, Elena Nappi; Carlo Vellutini, membro del Consiglio della Fondazione CR Firenze, altre autorità e tutti coloro che hanno lavorato per questo progetto.

  • Qualche dato tecnico

Al “Giardino di San Giovanni Battista” si accede dal sagrato della chiesa, attraverso un piccolo cancello posto nel muro di fondo dello stesso, proprio di fronte alla scalinata di ingresso. Si tratta di uno spazio completamente recintato, intercluso tra le mura di cinta del borgo medievale e due muri di confine con altre proprietà. Lo stato di perdurante abbandono dell’area aveva provocato, nel tempo, oltre al crollo parziale di uno di questi muri anche il progressivo degrado delle altre murature, compreso il muro prospiciente il sagrato ed il sagrato stesso. Quest’ultimo, solo parzialmente lastricato, si presentava in gran parte sterrato con ampie superfici di asfalto deteriorato.

Gli interventi, pertanto, si sono sviluppati in tre direzioniripristino interno del giardinorestauro delle murature e riqualificazione del sagrato. Quest’ultima ottenuta, oltre che con il restauro del paramento murario, anche e soprattutto, mediante la realizzazione della pavimentazione in pietra e del restauro del portone ligneo della chiesa.

Grazie ai lavori realizzati, tutti pensati e voluti al fine di assecondare lo stato dei luoghi attraverso la riproposizione di sistemazioni e materiali già presenti in loco – spiega l’architetto Marica Rafanelli – è ora possibile aprire questo spazio alla comunità, grazie ad un accesso importante e suggestivo dal sagrato della chiesa, il ripristino e il restauro dei muri interni di confine, il ripristino con pavimentazione in pietra dell’accesso al giardino, compresa la sistemazione dei muretti laterali in pietra, la rimodellazione di parti di terreno e la loro piantumazione con arbusti ed essenze aromatiche, la realizzazione di un’area attrezzata con fondo stabilizzato e la realizzazione di un impianto di illuminazione”.

Per quanto riguarda il sagrato – spiega ancora Rafanelli –, sempre guidati dalla medesima volontà di assecondare lo stato dei luoghi, si è ritenuta valida l’opportunità di utilizzare per la pavimentazione del percorso di ingresso al giardino le pietre posate ad opera incerta, che occupavano parte della superficie del sagrato, e per quest’ultimo, invece, prevedere una pavimentazione realizzata con pietre dal taglio regolare, in sostituzione di quelle posate ad opera incerta. Le pietre utilizzate sono di arenaria macigno, la stessa pietra con cui è realizzata la chiesa, di tonalità grigio e marrone. La finitura è “a piano naturale” per le campiture e “fiammata” per cornici e bordi, in modo da realizzare, tramite la posa, la diversità di colore e di finitura, un disegno geometrico dalle linee semplici e lineari, ma pieno di significato e capace di dare risalto, oltre che alle percorrenze, soprattutto alla sacralità del luogo. La valorizzazione di questo luogo non poteva non prevedere il restauro del bel portone ligneo che introduce all’aula liturgica”.

Il recupero del Giardino della Chiesa di San Giovanni Battista – sostiene il consigliere di amministrazione della Fondazione CR Firenze Carlo Vellutini – rappresenta un intervento importante e atteso dai castiglionesi, che va a restituire alla parrocchia e all’intera comunità un luogo dall’indubbia bellezza, ma anche significativo sul piano evocativo di ricordi passati, ma con una proiezione già rivolta al futuro, in quanto oltre che per le attività di culto può essere utilizzato per quelle culturali o, comunque, aperte al pubblico. Quanto i castiglionesi siano legati a questo luogo lo dimostra anche l’affetto nel chiamarlo familiarmente ‘l’Orto dei Frati’, che si lega direttamente alla storia della vicina Chiesa e ad un vissuto della stessa comunità locale. La Fondazione CR Firenze è dunque ben felice di aver contribuito al recupero del Giardino della Chiesa di San Giovanni Battista, sia per la pregevole opera di rigenerazione urbana, che per l’aver restituito alla cittadinanza uno spazio dinamico, versatile e dal grande fascino”.