Cultura & Società

CASTAGNETO CARDUCCI, UN CONCORSO PER RISCOPRIRE GIUSTO RUOLO MUSICA SACRA

Un concorso di composizione dedicato alla musica sacra, quella per la liturgia ma anche per gli incontri in piazza, in particolare per i giovani: è quello che propongono l’associazione Musica e Vita e il comune di Castagneto Carducci, con il patrocinio del Pontificio consiglio per la Cultura, che è stato presentato oggi a Roma. Si potrà partecipare al concorso, che avrà come giornata conclusiva il 7 maggio 2006, fino al 31 gennaio 2006, inviando gli elaborati al comune di Castagneto Carducci.

“Anche nella musica sacra è fondamentale fare chiarezza – ha detto mons. Amelio Cimini, presidente di Musica e Vita – perché assistiamo nelle liturgie a cose assurde dal punto di vista musicale, mentre in piazza si cantano brani liturgici che non sono appropriati”. Per questo, il concorso prevede tre categorie: liturgia vera e propria, la catechesi e la preghiera, la testimonianza come impegni di vita.

Il concorso, arrivato alla nona edizione, si inserisce nelle feste triennali del Ss. Crocifisso di Castagneto, ma ha una valenza internazionale, come ha spiegato Mauro Scalzini, che da 35 anni svolge il ruolo di maestro di cappella del comune: “nelle passate edizioni abbiamo avuto dai 200 ai 300 compositori che hanno partecipato al concorso, con domande che sono arrivate non solo dall’Italia, ma anche dall’Europa. Di queste, soltanto 12 saranno ammesse al giudizio finale”. Con una selezione che, ha detto il vice sindaco di Castagneto, Scatena, spetterà ad una giuria d’esperti e a una giuria popolare, che darà il giudizio finale. Tra gli esperti che giudicheranno i brani, anche nomi conosciti della musica cristiana: come don Giosy Cento, Giuseppe Cionfoli e Marcello Marrocchi: “Noi autori cristiani siamo spesso ghettizzati – ha detto Marrocchi – ma in realtà, sia nella veste ‘laica’ che in quella di autore di musica sacra, quello che faccio è solo di metter gli stessi valori etici, come il rispetto per la vita. I cristiani devono recuperare i propri diritti”. (ANSA).