«Correttezza e coerenza» sotto il profilo urbanistico e per gli aspetti inerenti le strategie organizzative. «Imparzialità, trasparenza e perseguimento del pubblico interesse» in ogni passaggio. Sono questi, secondo il presidente Claudio Martini, i principi che hanno guidato i vari governi regionali dal 1999 ad oggi in tema di localizzazione del Centro direzionale della Regione nell’area di Castello. Il presidente ha offerto oggi al consiglio regionale una ricostruzione dettagliata della vicenda e dei vari atti assunti in materia dalla Regione, a partire dall’accordo di programma siglato da Regione, Provincia e Comune di Firenze e Ministero dei lavori pubblici il 28 maggio del 1999.Con quell’accordo, ha ricordato Martini, si approvò il piano urbanistico esecutivo Castello, che prevedeva di destinare a centro direzionale pubblic o una parte dell’area. Dentro questo quadro la Regione si impegnava a «definire le modalità di realizzazione del centro direzionale dell’amministrazione regionale». A partire dal 2000 gli uffici regionali definiscono il dimensionamento quantitativo e qualitativo dell’intervento e gli aspetti procedimentali, valutano la compatibilità dell’intervento con la presenza dell’aeroporto Amerigo Vespucci, verificano i profili finanziari dell’operazione e quelli relativi ai tempi. Si evidenziano così almeno due problematicità. La prima riguarda l’ipotesi della realizzazione al Vespucci di una pista di rullaggio, fatto che comporterebbe picchi di rumore molto elevati e difficilmente compatibili con la presenza di uffici pubblici nell’area, la seconda riguarda l’ incertezza sui tempi di decollo dell’intero piano. Prende corpo nel frattempo, ha proseguito Martini, un altro importante filone delle politiche pubbliche regionali, quello della vendita del patrimonio regionale non indispensabile e dell’acquisto di altri edifici per evitare di continuare a pagare affitti molto onerosi. La Regione decide infatti di acquistare gli edifici di Novoli, quelli che ospitano le sedi del Consiglio regionale e la sede di Bruxelles, oltre che il Palazzo Cerretani. E’ in questo contesto che il 28 giugno 2004 la giunta regionale presenta formale osservazione ad una variante urbanistica del Comune di Firenze (assunta con deliberazione del 22 marzo 2004) finalizzata a «rimuovere dagli atti della variante in questione ogni riferimento alla localizzazione del centro direzionale» nell’area di Castello, pur confermando «per la nuova sede una collocazione nel quadrante nord-ovest del territorio fiorentino». La fase di avvio dell’attuale legislatura regionale si apre con due fatti nuovi: il 18 aprile 2005 il Comune di Firenze e Fondiaria s.p.a. stipulano una seconda convenzione per l’attuazione del piano urbanistico esecutivo della piana di Castello, mentre la Provincia di Firenze manifesta interesse per realizzare a Castello la sede del proprio centro direzionale e un importante polo scolastico. Nel luglio del 2005 viene costituito un tavolo di lavoro tecnico-politico (per la Regione partecipano il vice presidente Gelli e l’assessore Conti) per valutare la fattibilità della realizzazione nell’area di Castello delle diverse funzioni provinciali e regionali. Dal confronto scaturisce un protocollo d’intesa che la giunta regionale approva il 23 gennaio 2006 (con la deliberazione n. 25) e che successivamente viene sottoscritto da tutti gli enti interessati. Con questo protocollo i tre enti decidono «di valutare positivamente l’ipotesi di collocazione nell’area di Castello delle nuove sedi dei centri direzionali della Regione Toscana e della Pr ovincia di Firenze, nonché del polo per l’istruzione superiore». La motivazione della scelta è molto articolata e si richiama a valutazioni di tipo strategico-funzionale, urbanistico, trasportistico e ambientale. Il protocollo comprende inoltre l’espresso vincolo di utilizzare, per l’eventuale progettazione e realizzazione degli interventi ipotizzati «unicamente le procedure previste dall’attuale normativa in materia di lavori pubblici, riservando una particolare attenzione alla qualità architettonica dei manufatti». I tre enti concordano nella necessità di mirare una ulteriore fase di approfondimento su alcuni problemi prioritari: la compatibilità dell’ipotesi rispetto ai contenuti del piano di sviluppo dell’Aeroporto Amerigo Vespucci, l’accessibilità dell’area, la dotazione delle attrezzature urbane necessarie, a cominciare da quella più importante costituita dal parco metropolitano di 80 ettari previsto dal piano particolareggiato, la presenza nell’area di ulteriori funzioni qualificate quali le sedi di importanti istituzioni economiche private e la corrispondente assenza di funzioni dequalificate o non compatibili con il contesto quali, ad esempio, impianti sportivi di massa, poli commerciali, impianti per il divertimento di massa.Nell’autunno del 2006 la Giunta regionale approva una decisione (la n. 4) con cui riconferma la scelta di realizzare la sede del nuovo Centro direzionale a Castello. Una scelta compiuta grazie al superamento dei problemi evidenziati nel corso dell’istruttoria, in particolare la scelta della Provincia di realizzare il centro direzionale e il polo scolastico e il problema acustico, in virtù dell’abbandono dell’ipotesi di realizzare la pista di rullaggio. E’ in questo periodo che si instaurano anche rapporti di natura politico-istituzionale con la Fondiaria s.p.a. proprietaria dell’area e firmataria della convenzione con il Comune di Firenze stipulata nell’aprile del 2005. «Si tratta di rapporti ovviamente ineludibili in qualsiasi contesto di attività di governo ha affermato Martini – che mai e da nessuna parte nel mondo può svolgersi senza relazioni con quelli che, a seconda dei casi, vengono definiti attori rivelanti, portatori di interessi, stakeholder. Il comportamento dell’amministrazione, nella gestione delle relazioni con i portatori di interesse, si è ispirato al principio dell’imparzialità, a quello della trasparenza ed al perseguimento del pubblico interesse: e questo è accaduto sia negli incontri svolti dal Presidente della Giunta regionale con i vertici dell’azienda, sia in quelli del vice Presidente con esponenti dell’azienda, sia in quelli svolti da s oggetti facenti parte della struttura di supporto del Presidente della Giunta.» Per quanto riguarda il fatto che la Regione abbia accettato l’ipotesi di costituire un collegio ad hoc, Martini ha ricordato che l’esito del suo lavoro avrebbe costituito «semplicemente una stima non vincolante le parti nella prosecuzione della trattativa». A seguito dell’inchiesta aperta dalla magistratura il procedimento è stato sospeso e la commissione non è stata costituita.Ultimo punto affrontato dal presidente Martini è quello relativo all’ipotesi della realizzazione dello stadio e della cittadella dello sport a Castello. «La scelta è di fatto sospesa ha affermato il presidente – Il governo regionale ha assunto una posizione molto chiara. Abbiamo fatto presente al Comune e agli enti interessati che il processo di valutazione integrata previsto dalla vigente legge regionale sul governo del territorio è indispensabile. L’esito di questo processo costituirà l’ineludibile postulato di ogni decisione amministrativa. In tale contesto sarà definitivamente valutata la questione della localizzazione del centro direzionale della Regione nell’area di Castello, che è rimasta sempre saldamente ancorata a valutazioni di carattere strategico. La Regione ha concluso il presidente Martini – svolgerà una funzione di regia complessiva nei confronti del Comune di Firenze e degli altri Enti locali perché la scelta conclusiva sia fatta tenendo conto del quadro completo degli interventi e della «gerarchia» delle funzioni dell’area. Ciò nella consapevolezza che la nuova fase che si è aperta non può che essere governata garantendo la più ampia partecipazione di tutti di attori interessati. In tale processo la Regione si impegnerà in prima persona, sulla base della filosofia di fondo della legislazione regionale in materia di governo del territorio e di partecipazione alla politiche pubbliche». (cs-Susanna Cressati)