Lettere in redazione
Caso «Avvenire», solidarietà al direttore Dino Boffo
Caro direttore, sul direttore di Avvenire Dino Boffo sono state pubblicate tante falsità. Di vero c’è soltanto un decreto penale (non sentenza) della procura di Terni emesso a seguito di una denuncia contro ignoti da parte di una ragazza che riceveva molestie telefoniche. Tale decreto disponeva il pagamento di una multa di 516 al dott. Boffo in quanto risultò che le telefonate partivano da un cellulare in suo uso. È noto che Boffo conosceva la ragazza e la sua famiglia in quanto impegnati in attività ecclesiali, quindi i soggetti avrebbero riconosciuto la sua voce. Non credo che il direttore di Avvenire sia stato talmente ingenuo da indirizzare telefonate oscene a quella ragazza per ben 6 mesi senza il timore di essere individuato o intercettato. Trovo invece credibile che quel cellulare sia stato usato da altre persone come Boffo ha sempre sostenuto.