Toscana
Carraresi (Udc): quell’ospedale venduto per 30 milioni non dovrà tappare i buchi delle Asl
«Alla fine dello scorso anno il colpo di scena. L’ex ospedale San Giovanni di Dio, una delle più antiche strutture sanitarie d’Italia, passa in mani private. La Asl di Firenze ne conclude la vendita per oltre 30 milioni di euro con un’immobiliare toscana che fa da intermediaria per un fondo inglese. Il colpo è importante per l’azienda sanitaria, che sembrava non riuscire a vendere l’immobile, perché le permette di incassare denaro in un momento complicato per le casse della sanità».
Così si è espresso Marco Carraresi, Udc, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio toscano, intervenendo alla presentazione del libro «Settecento anni di storia del San Giovanni di Dio, un ospedale da non dimenticare» (edizioni Polistampa) che si è svolta nel pomeriggio nella Sala del Gonfalone di Palazzo Panciatichi.
Carraresi, a margine dell’iniziativa, ha anche affermato: «Quei 30 milioni e 400 mila euro dovranno in ogni caso servire non a sanare i buchi di bilancio delle varie Asl, ma a garantire l’erogazione da parte della Regione di attività socio-sanitarie a favore della popolazione oppure magari a costruire il nuovo Torregalli, l’ospedale al confine con Scandicci, visto che non sembra economica la sua ristrutturazione».
Lo scopo del volume è puntare lo sguardo sul San Giovanni di Dio, antico ospedale fiorentino, a sette secoli dalla sua istituzione e dopo la vendita del vecchio immobile ad una società inglese che, secondo quanto è riferito, potrebbe utilizzarlo come residenza sanitaria per persone anziane che, dalla Gran Bretagna, potrebbero venire in Toscana a trascorrere periodi di cura o riposo.
Il volume, curato da curato Enrico Ghidetti ed Ester Diana, ha il merito di ricordare quel che questa istituzione ha rappresentato nel corso dei secoli per Firenze, dal momento della sua fondazione, risalente al 1380, fino alla sua dismissione, avvenuta nel 1982. Il Centro di documentazione per la storia dell’assistenza e della sanità ha promosso la pubblicazione di questo volume. Ed i curatori dell’opera, grazie a vari contributi, hanno celebrato il percorso sanitario e medico-sociale dell’ex nosocomio, risultando così un modo per «non dimenticare» il San Giovanni di borgo Ognissanti.
Sono intervenuti alla presentazione anche l’assessore al Diritto alla salute, Luigi Marroni, e il presidente del Centro di documentazione, Antonio Panti, nonché la soprintendente ai Beni storici ed artistici fiorentini Cristina Acidini, Cosimo Ceccuti della Fondazione Spadolini e Giuseppina Carla Romby dell’università degli studi di Firenze.
Nel corso della serata si è ricordato che all’antico San Giovanni di Dio, vincolato in quanto palazzo storico, è possibile svolgere solo attività socio-sanitarie e quindi a questo vincolo dovranno attenersi anche gli acquirenti.