Arezzo - Cortona - Sansepolcro

«Caro padre Buresti, globetrotter del Vangelo per tutti»

Caramelle e palloni, ed è festa per tutti. Le caramelle sono per i bambini e per tutti coloro che partecipano al funerale; i palloni, donati dalla società sportiva Fratta-Santa Caterina, sono per i bambini dell’Africa. Non è una sceneggiata. È un momento particolare del commiato che la comunità parrocchiale di Manciano, tutta Castiglion Fiorentino e tanti amici danno a padre Arturo Buresti.Padre Arturo s’incammina per i sentieri della vita senza fine, ma lascia scritto nel suo testamento che la sua partenza da questo mondo deve essere una festa e aggiunge: «Sarei contento se durante il mio funerale si distribuissero caramelle ai ragazzi». Aveva anche detto: «Ai bambini non si può negare il gioco; ed è nel gioco che dobbiamo mettere quei valori fondamentali per far diventare quei bambini prima uomini, poi atleti». Questi, che sono stati i colori della sua vita, sono diventati anche i colori della sua ultima festa sulla terra. Tutto in perfetta coerenza con la sua identità di cristiano e la sua missione di sacerdote. Dobbiamo purtroppo ammettere che le liturgie che celebriamo non sempre riescono ad esprimere la gioia del passaggio alla vita eterna e la speranza della resurrezione. Tu, Padre Arturo, ci insegni che bastano poche manciate di caramelle e una decina di palloni per trasformare l’ombra della morte in aurora di vita.Grazie per tutto questo, Padre Arturo; grazie perché nei tuoi ottantaquattro anni di vita terrena ha saputo celebrare alla grande la festa della vita: l’hai celebrata nella tua generosa risposta alla chiamata di Dio che ti ha voluto missionario della sua Parola nella congregazione dei Padri Maristi; l’hai esaltata nel tuo correre, in uno slancio di cristiana solidarietà, a prendere per mano tanti bisognosi sparsi nelle zone più degradate del mondo; l’hai testimoniata nella missione tra gli emigrati italiani, soprattutto minatori, in Belgio, Lussemburgo, Francia e Germania; l’hai vissuta tra i lebbrosi del Congo e nei tuoi diciotto viaggi in Perù a portare una tazza di latte ai bambini denutriti; l’hai annunciata, entusiasta globetrotter del Vangelo, alle comunità di Argentina, Brasile, Venezuela, Colombia, Camerun, Sierra Leone, Tanzania, Senegal, Togo, Nigeria; l’hai condivisa con l’indimenticabile motociclista Fabrizio Meoni per dare una scuola ai bambini di Dakar.Caro Padre Arturo, per non turbare l’immensa gioia del tuo incontro con Dio esprimendo rammarico per la tua partenza da questo mondo, non ci resta che rivolgerti un sommesso commiato con le parole stesse della liturgia: »Sia lieto e luminoso il tuo giorno eterno, e sempre tu abbia in Dio riposo e pace».Benito Chiarabolli