Italia

CARO-CASA: CONVEGNO CEI SULLA CITTADINANZA, «LIVELLI ORMAI INSOSTENIBILI»

“Il caro-casa in Italia ha raggiunto livelli ormai insostenibili per le famiglie con reddito medio e medio-basso. I costi dell’indebitamento per l’acquisto e i prezzi dell’affitto nelle grandi città sono rapportabili ad almeno uno stipendio per le famiglie con due redditi e sono superiori all’intero reddito familiare delle fasce deboli”: è quanto affermato da Giovanni Libero, responsabile Cisl per le politiche abitative, intervenendo al convegno “La cittadinanza tra diritti e responsabilità” in corso a Quartu S.Elena, per iniziativa dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro.

“Di fatto – ha spiegato Libero, presentando l’analisi e le proposte in materia avanzate insieme da Cgil, Cisl e Uil – i costi dell’abitare determinano problemi economici che travalicano il limite del costo della casa per divenire ragione di crisi per la crescita del Paese”. Le ragioni della crescita continua dei prezzi va ricercata sia nella quantità della domanda, sia in un mercato immobiliare sempre più finanziarizzato e proiettato al massimo rendimento degli investimenti nel settore. Si comprende allora “il disagio abitativo che colpisce le famiglie a reddito medio, monoreddito o monogenitore, gli anziani, i singoli, i giovani e i lavoratori che si trasferiscono per motivi di studio o di lavoro, gli immigrati costretti a vivere in condizioni di precarietà e di sovraffollamento”.

“Il forte legame famiglia–lavoro–casa sta al centro del diritto sociale e dello stesso Stato sociale. La legislazione italiana ha riservato all’intervento pubblico nell’edilizia residenziale uno spazio cospicuo della legislazione sociale, tanto da poter affermare che questa connessione rappresenta una costante dei diversi sistemi politici che si sono succeduti nella nostra storia unitaria”: è la sintesi offerta da Armando Montemarano, presidente dell’Associazione italiana di diritto sociale, ai circa 200 partecipanti al convegno Cei, “La cittadinanza tra diritti e responsabilità”, in corso a Quartu S. Elena. “Il fine sociale – ha spiegato Montemarano – è stato finora perseguito essenzialmente su due versanti: favorendo l’accesso alla proprietà della casa” (legislazione edilizia residenziale agevolata) e “l’accesso al consumo della casa” (legislazione edilizia residenziale sovvenzionata e normativa vincolistica locazioni immobiliari urbane). L’attuale emergenza casa, secondo l’esperto, può essere affrontata attraverso varie misure: “dall’abolizione dell’Ici, magari finanziata dall’introduzione di una tassa sui city users, alla detassazione delle spese di ristrutturazione; dal sostegno alla bioedilizia alla revisione in senso reddituale del catasto; dalla riduzione dell’Iva sui servizi ad alta intensità di manodopera, come l’edilizia, al ritorno all’equo canone”. Un’altra prospettiva è quella di includere tra le onlus (organizzazioni non lucrative di utilità sociale) “le cooperative edilizie di rilevanza costituzionale perché a mutualità prevalente”.Sir