Vita Chiesa

CARITAS ITALIANA: INCONTRO CON P. LOMBARDI SULLA LIBERTÀ RELIGIOSA

Il diritto di libertà religiosa “non è solo il diritto di libertà di culto ma anche libertà nell’esperienza di vita delle comunità nelle opera di carità che sono espressione della nostra fede”. Lo ha detto questa mattina p. Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, intervenendo all’incontro promosso dalla Caritas italiana, tra gli eventi per il 40° di fondazione, sul tema “L’Azione della Caritas in un mondo frammentato”. P. Lombardi ha voluto ricordare il clima che si sta vivendo in questi giorni nel decimo anniversario dell’11 settembre sottolineando che questo rappresenta “un evento che ci obbliga a riflettere sul tema della carità e sul rapporto tra odio e amore, le due forze che vivono nella nostra storia. E l’amore è la sola risposta davanti a questi fenomeni, l’unica che possiamo intravedere per un futuro diverso”. Il gesuita si è soffermato sui principali documenti di papa Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, richiamando alcuni concetti base della carità sottolineando che la Chiesa è “comunione di amore” e “segno dell’amore di Dio nel mondo a servizio dell’unità della famiglia umana”. Per la Chiesa e per i cristiani – ha detto p. Lombardi – la carità è “irrinunciabile”. L’invito, davanti ai mali del mondo, è quello del “non scoraggiamento” attingendo all’Eucarestia che è “fondamentale” e “cruciale” nell’operare a fianco dei più bisognosi. Padre Lombardi ha concluso richiamando il principio della “gratuità” senza la quale le “cose non possono funzionare e non funzioneranno”. Del tempo che viviamo ha parlato p. Giulio Albanese, missionario e direttore della rivista “Popoli e Missione” definendolo “un tempo senza precedenti”, come diceva anche Paolo VI. Questo perché – ha detto, “è quello che ci riserva la globalizzazione” e le notizie degli ultimi giorni in Italia e in Occidente nei paesi più poveri del mondo si “amplificano all’ennesima potenza”. P. Albanese ha parlato della tragedia che ieri ha colpito Nairobi, in Kenia, con la morte di oltre cento persone e che è rimasta solo per poche ore sulle agenzie in quanto le “notizie corrono” e spesso corrono alle realtà più vicine a noi. Parlando delle missioni ha ricordato l’impegno e il ruolo dei tanti missionari e laici italiani presenti nel mondo, “sentinelle di Dio” e che non possono essere dimenticati nell’anno in cui ricordiamo il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il missionario ha poi sottolineato e chiesto una maggiore sinergia tra i vari enti della Chiesa italiana su questo fronte e anche sul fronte dell’informazione, che ha definito “prima forma di solidarietà”. (Sir)