(Firenze) 44 milioni di euro impiegati nel 2010 in progetti in Italia e in 56 Paesi del mondo, una cifra altissima rispetto al 2009 (erano 31 milioni e 700 mila euro), perché utilizzati soprattutto per le emergenze ad Haiti e in Abruzzo. Sono i dati – diffusi oggi per la prima volta a Firenze nell’ambito della mostra-convegno Terra futura -, della sintesi del Rapporto annuale 2010 di Caritas italiana. Qui vi figurano, nel dettaglio, 24.880.101 euro utilizzati per progetti e attività in Italia (56,5%), 15.568.693 euro per progetti e attività nel mondo (35,3%) e 3.589.294 (8,2%) per spese di gestione. In Italia la fetta più grande, 12 milioni e 100 mila euro (48,6%), è stata destinata all’emergenza, soprattutto al post-terremoto in Abruzzo, dove sono state realizzate 25 strutture. Il 40,1% è stato impiegato in progetti per le Chiese locali (9.980.963) e il resto in attività di promozione, formazione e animazione (6,3%) e in progetti di servizio per giovani (4,3%). 204 sono i progetti otto per mille in Italia approvati a 119 Caritas diocesane nel biennio 2009-2010, per un valore di 12,3 milioni di euro richiesti alla Cei e una compartecipazione delle Caritas di 10,5 milioni di euro. Caritas ha anche monitorato, in 196 Caritas diocesane, 635 iniziative per fare fronte alle conseguenze della crisi su persone e famiglie. Il 97% delle Caritas diocesane ha infatti un Centro d’ascolto. Nel mondo, invece, ben 4.899.614 euro sono stati destinati alla ricostruzione post-terremoto ad Haiti, solo 969.162 euro per le alluvioni in Pakistan, perché sono arrivate poche offerte precisa al SIR Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale di Caritas italiana -. Il Pakistan una delle più gravi emergenze dimenticate. Tra le aree geografiche, dopo l’America Latina con il 39,9% dei fondi impiegati (6.207.029 euro), gli aiuti più consistenti sono andati all’Asia (32,5%, pari a 5.060.524 euro), a seguire all’Africa (16,8% con 2.622.473 euro), all’Europa (6%) e al Medio Oriente (4,8%). Nel 2010 la Caritas ha anche censito le opere sociali e sanitarie in Italia: oltre 14 mila.Sir