Un forte accento sulla prevenzione e sul ruolo di mediazione e riconciliazione per ridurre il rischio e l’impatto di disastri naturali, conflitti, crisi umanitarie, migrazioni, soprattutto riguardo alle nuove sfide e ai cambiamenti nel Nord Africa e del Medio Oriente: è ciò che contraddistingue il Piano strategico 2011-2015 di Caritas internationalis, approvato nel pomeriggio da oltre 300 delegati riuniti in questi giorni a Roma, nel 60° anniversario della fondazione. Domani saranno ricevuti in udienza dal Papa. Nel Piano per i prossimi quattro anni vengono sottolineati alcuni obiettivi dell’azione delle 165 Caritas sparse nel mondo: Ridurre il rischio e l’impatto delle crisi umanitarie; sradicare la povertà estrema; trasformare i sistemi e le strutture ingiuste; aumentare la capacità organizzativa e il partenariato mondiale. Si è molto insistito sul dialogo e la collaborazione tra i membri della confederazione e con la Santa Sede spiega al SIR Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale di Caritas italiana e membro del Comitato esecutivo -. Abbiamo inoltre ribadito le caratteristiche della nostra missione, che non deve essere interpretata male: noi aiutiamo tutti i poveri senza secondi fini, senza proselitismi. Il nostro modo di evangelizzare è testimoniare la carità con i fatti. Domani, nel pomeriggio, sarà presentato all’approvazione il Messaggio finale.Sir
