Fiesole
Caritas, i centri di ascolto “antenne” sulle povertà del territorio
Il convegno diocesano della Caritas si è svolto domenica scorsa, 19 novembre, a Rignano sull’Arno, presso i locali del centro pastorale, in occasione della giornata mondiale dei poveri. La conclusione con la messa del vescovo Stefano Manetti
Una giornata di riflessione ma soprattutto di formazione. E’ stato questo il senso del convegno diocesano della Caritas che si è svolto domenica scorsa, 19 novembre, a Rignano sull’Arno, presso i locali del centro pastorale, in occasione della giornata mondiale dei poveri. Presenti oltre 80 operatori e volontari della Caritas provenienti da tutti i vicariati della diocesi di Fiesole.
Dopo la presentazione dei lavori a cura del direttore della Caritas don Paolo Tarchi, il pomeriggio ha avuto inizio con una riflessione di suor Letizia Dei della Fraternità della Visitazione a Piandiscò sul messaggio del Papa. Poi l’intervento di Luca Orsoni della Caritas di Firenze che si è chiesto: chi sono i poveri oggi? La risposta arriva dall’osservatorio Mirod che raccoglie i dati di tutti i centri di ascolto delle diocesi toscane. Sono 28.142 le persone incontrate nel 2022: il valore più elevato da quanto è iniziata la raccolta dei dati che corrisponde a un +4,2% rispetto all’anno precedente e, addirittura, a un +20% rispetto al 2019 (ultimo anno pre-pandemia). Se a queste persone si somma i 15.629 figli minori conviventi si arriva a 43.771: «Una “città” poco più piccola di Empoli e più grande di Cecina», ha sottolineato Orsoni.
La seconda parte dell’intervento di Luca Orsoni ha riguardato in modo particolare il lavoro del Centro di ascolto Caritas che è «uno strumento pastorale, un luogo dove si realizza un servizio mediante il quale tutta la comunità cristiana esprime e vive la dimensione dell’ascolto e della testimonianza della carità, il frutto di un progetto pastorale di tutta la comunità, un’occasione per incarnare nella quotidianità lo stile evangelico dell’ascolto e della condivisione, per dare visibilità alla propria testimonianza nella società, un’espressione della tensione missionaria della comunità cristiana, un punto di riferimento per le persone in difficoltà in cui i loro bisogni trovano ascolto e considerazione, un’antenna, un punto di osservazione privilegiato per la conoscenza delle situazioni di emarginazione presenti sul territorio».
Dopo un breve intervallo, i lavori sono ripresi con gruppi di lavoro a livello vicariale. Il convegno diocesano si è poi concluso con la celebrazione della Messa nella chiesa parrocchiale di Rignano presieduta dal vescovo di Fiesole Stefano Manetti. «Le statistiche non sono numeri, sono persone che soffrono e le ricordiamo per mettercele nel cuore e alzare il nostro livello di attenzione», ha detto il vescovo all’omelia. «Il Papa ricorda infatti i principali ostacoli che si possono frapporre fra noi e il povero al punto da rendercelo invisibile: il benessere (cioè più di una vita dignitosa che tutti devono avere) tenuto come modello standard a cui adeguarsi a tutti i costi; la sofferenza dell’altro avvertita come disturbo; la fretta che impedisce l’ascolto attento e partecipativo dell’altro. In questo clima culturale sfavorevole all’attenzione verso il povero – ha concluso Manetti -, risultano particolarmente ammirevoli le tante azioni di solidarietà, di prossimità e di presa in carico dei poveri, più numerose di quanto si pensi, che il nostro popolo riesce a suscitare».
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