È in atto una decostruzione del legame sociale che fa arretrare la capacità di vivere insieme e di costruire la società. Lasciato a se stesso, questo processo logora il tessuto sociale e inibisce simboliche essenziali alla convivenza, innescando logiche di violenza e di occupazione: lo ha detto questo pomeriggio a Roma don Luca Bressan, docente di teologia pastorale al seminario di Venegono (Va), intervenendo come secondo relatore al seminario delle equipes delle Caritas diocesane, riunite per riflettere sul tema Il contesto sociale, culturale, economico e politico. Educare alla vita buona del Vangelo. Don Bressan ha sottolineato che oggi occorre discernere i segni dei tempi e leggere il cambiamento in atto alla luce del Vangelo. Operazione non facile, come indica lo scarso successo della pratica del discernimento comunitario’, dai convegni di Palermo, di Verona in poi. Eppure ha aggiunto il discernimento costituisce uno strumento che la Chiesa è chiamata ad assumere per essere nel mondo in modo nuovo, attuando una duplice operazione: di ascolto e di immaginazione, azioni alla base della fede cristiana e del suo manifestarsi nella storia. Don Bressan ha anche sottolineato come il rischio odierno consista nel fatto che il Vangelo non sappia più parlare alla vita e che l’esperienza cristiana veda solo il negativo della cultura attuale.Proseguendo nell’analisi del contesto socio-culturale odierno, don Bressan ha affermato che l’esperienza cristiana vive un momento di incertezza, in parallelo alla fine delle ideologie che costruivano forme di cultura condivisa. In questo modo viene a mancare lo sfondo a partire dal quale è possibile costruire il senso della propria e delle proprie azioni e convinzioni. Il relatore si è così occupato del contesto post-ideologico nel quale l’identità cristiana deve affrontare sfide dalle caratteristiche totalmente nuove. Parlando alle Caritas diocesane ha quindi esortato a una azione di discernimento quale strada che permette alla Chiesa di affrontare con serenità e maturità la questione della forma ecclesiae’, cioé la domanda consegnataci dalla rilettura della nostra storia, col Vaticano II, e dal mondo che cambia. Infine ha invitato a stare coi poveri, caratteristica essenziale e imprescindibile del discernimento cristiano. Senza la condivisione della loro visione della storia ha aggiunto non è possibile comprendere la prospettiva di Dio.Sir