Un auspicio in vista del G8 affinché l’ispirazione di Benedetto XVI agisca da pro-memoria per i leader mondiali, perché i poveri non possono essere esclusi dai piani per rinnovare l’economia mondiale. Lo ha formulato oggi a Torino dal card. Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e presidente di Caritas internationalis, nel suo intervento a chiusura del 33° convegno nazionale delle Caritas diocesane. I leader del mondo – ha affermato – devono resistere alle pressioni interne e dimostrare una vera leadership per convincere gli elettori che aiutare i poveri non è una opzione da fare solamente in tempi di prosperità, ma una responsabilità morale permanente. Il G8 all’Aquila, ha sottolineato il card. Maradiaga, è una opportunità per la Chiesa affinché esorti i politici a trovare delle misure adeguate. E ha ricordato alcune cifre drammatiche della povertà: secondo le stime preventive della Banca mondiale per il periodo 2009-2015, in totale potrebbero morire da 1,4 milioni a 2,8 milioni di bambini in più, se la crisi persiste. Mentre secondo Caritas internationalis la povertà nei Paesi in cui lavora è aumentata per più di 100 milioni di persone, che hanno bisogno di aiuti alimentari. Se si dovesse imparare una lezione da questa pazzia – ha dichiarato -, sarebbe che le azioni che si faranno nel 2009 non possono essere la risurrezione del vecchio sistema, ma devono animare un nuovo progetto per un mondo migliore, basato sulla giustizia e sul rispetto di tutti. Il card. Maradiaga punta il dito anche sul mancato rispetto degli impegni negli aiuti allo sviluppo: solamente 5 paesi hanno raggiunto l’obiettivo dello 0,7 del Pil. Gli Stati Uniti arrivano appena allo 0,2%. L’Italia ha diminuito del 56% il suo aiuto estero per il 2009. La percentuale più bassa da 20 anni, lo 0,09 del PIL, nonostante le promesse dello 0,7%. Riduzioni che non sono affatto un buon segno per il summit del G8 di quest’anno, proprio in Italia. I leader del mondo, ha ribadito, non dovrebbero usare la crisi finanziaria come una scusa per tagliare l’aiuto allo sviluppo. Nel caso di molti Paesi dell’Africa tagliare gli aiuti significa sacrificare vite umane.È un obbligo morale agire con urgenza per far fronte al cambiamento climatico specialmente per sostenere i più vulnerabili. E’ l’appello lanciato oggi dal card. Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, nel suo intervento. Non si può perdere tempo – ha detto -. Nel vertice della Nazioni Unite a Copenaghen nel prossimo mese di dicembre è necessario un accordo radicale ed effettivo basato sulla giustizia climatica e sul principio che chi inquina deve pagare. A suo avviso quelli che hanno creato il problema, devono risolverlo. Le nazioni economicamente sviluppate hanno un obbligo morale di contribuire a risolvere il problema del cambiamento climatico dovuto al consumo sproporzionato di risorse naturali. È inoltre urgente che i Paesi poveri ricevano l’aiuto economico e l’assistenza tecnica di cui hanno bisogno per far fronte al cambiamento climatico e assicurare migliori condizioni di vita alla gente. Ma i Paesi più ricchi – ha ricordato il presidente di Caritas internationalis – che hanno promesso insieme circa 18 miliardi di dollari negli ultimi 7 anni hanno dato meno del 10% di questi fondi. Il card. Maradiaga ha concluso invitando ad una conversione dal vecchio sistema di cieca cupidigia ad un sistema dove i nostri occhi si aprano alla giustizia e dignità per tutti.L’incontro tra il Papa e il presidente degli Stati Uniti Barak Obama sarà un dialogo molto interessante, e il dialogo, si sa, è sempre una strada per la pace. E’ il parere del card. Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, interpellato durante il 33° convegno nazionale delle Caritas diocesane. Mi ha fatto molto piacere sapere che, dopo il G8, il presidente Obama vuole incontrare Benedetto XVI – dice al Sir -. Il Papa è sempre aperto a ricevere tutti e questo dialogo sarà molto utile. E’ vero che ci sono dei contrasti con gli Usa ma ci sono anche dei punti di convergenza, specialmente sui temi della giustizia e della pace. E sull’imminente uscita, il 29 giugno, dell’enciclica sociale di Benedetto XVI Caritas in veritate il card. Maradiaga esprime una personale grande attesa: Spero che ci dia strumenti nuovi per continuare a sviluppare la dottrina sociale della Chiesa.Sir