Vita Chiesa
Card. Scola: «Nel rito c’è tutto»
“Il Sinodo facendo un’affermazione importantissima di conferma della bontà della riforma liturgica inaugurata dal Concilio Vaticano II, ha parlato dell’Eucaristia in termini di azione eucaristica che si concentra nel rito. Qui c’è un elemento di novità, in cui è raccolta la migliore riflessione teologica degli ultimi 40 anni che ha insistito molto sulla completezza del rito, proprio come espressione dell’azione liturgica”. Lo ha detto, il card. ANGELO SCOLA, Patriarca di Venezia, relatore generale dell’assemblea sinodale, in una conversazione con il settimanale diocesano “Gente Veneta”, l’emittente “GvRadio” del circuito InBlu e il portale www.gvonline.it . Ne riportiamo alcuni brani
NEL RITO DELL’EUCARISTIA C’È TUTTO. “Si tratta – ha spiegato il cardinale – di una novità di carattere teologico dottrinale sulla quale sono certo che i teologi e i pastori dovranno continuare a lavorare. E proprio la novità si appunta sul fatto che nel rito c’è tutto, se inteso in maniera giusta.
RECUPERARE IL SENSO DEL MISTERO. “Un altro elemento da cui si coglie la grande unità del Sinodo – ha evidenziato Scola – è che è emersa da tutti, indistintamente, la necessità di una maggiore sottolineatura della dimensione verticale della liturgia e del senso del mistero. È come se si fosse detto nel momento in cui riconosciamo la grande validità della riforma liturgica, diciamo che manca ancora un passo alla sua attuazione, che non è incontro tra uomini, ma quell’incontro in cui per grazia, la Trinità irrompe attraverso la presenza del corpo donato e del sangue versato di Cristo. Ecco, allora, i richiami al momento del ringraziamento, del silenzio, al canto equilibrato e anche alla postura del corpo. Al senso dell’adorazione, della presenza reale, della genuflessione, che, secondo me, non sono affatto nostalgie e passatismi, ma suggerimenti per il recupero di questa dimensione del mistero che rende ancora più vera e più piena l’assemblea liturgica domenicale”.
UN NESSO INDISSOLUBILE TRA MATRIMONIO E EUCARISTIA. Scola ha, quindi, spiegato il senso della Proposizione che incoraggia “i coniugi perché ben integrati nelle loro parrocchie, in movimenti e associazioni ecclesiali, percorrano cammini di spiritualità matrimoniale nutriti dall’Eucaristia”.
LA DONNA TRACCIA DELLA PRESENZA DI DIO NELL’UMANITÀ. Il card. Scola ha, infine, approfondito il “perché” della sottolineatura della missione della donna: “La donna rappresenta sempre l’altro che mi sta davanti. In un certo senso la traccia della presenza di Dio nell’umanità è legata per sua natura al mondo femminile molto più di quanto non sia legata a quello maschile. Prendiamo la Genesi: cosa succede ad Adamo?
Si sente solo. Allora Dio gli dona la donna. La donna è l’Altro che sta davanti ad Adamo. È come il volto che risponde allo sguardo. In questo senso c’è un segno che la donna si porta dentro, senza confondere questo con il discorso sui ruoli, c’è un segno del mistero che è potente”.