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CARD. RUINI: TSUNAMI, DOTARE I PAESI POVERI DI SISTEMI DI ALLARME E PREVENZIONE

Lo tsunami è “la prima catastrofe naturale da noi avvertita come effettivamente universale, non solo per il coinvolgimento mediatico ed emotivo ma assai più concretamente perché in essa hanno perso la vita uomini e donne dei più diversi paesi, tra cui anche molti nostri connazionali”. Aprendo oggi, a Bari, il Consiglio permanente dei vescovi italiani, il card. Camillo Ruini, presidente della Cei, ha citato “l’immane maremoto” del 26 dicembre, definendolo ”il più grande e terrificante della nostra epoca”.

”Di fronte alla morte –ha fatto notare il cardinale –sono state sostanzialmente annullate anche le differenze grandi, a volte scandalose, tra le popolazioni native di quelle terre e coloro che invece vi si erano recati per motivi di turismo e di svago”. Dalla tragedia si è sviluppato così “uno sforzo di solidarietà diffuso e poderoso – al quale la Cei, la Caritas e gli organismi del nostro volontariato hanno doverosamente partecipato – e quasi un senso di comune appartenenza universale, che supera molte barriere e che ora si tratta di far perdurare, dandogli una dimensione strutturale e istituzionale”.

In particolare, per Ruini “le manifestazioni deteriori di indifferenza o di rapina ai danni dei più sventurati”, tipiche delle “tragedie collettive” e di cui sono vittime soprattutto i bambini, “vanno contrastate con la più grande determinazione”. Lo tsunami, secondo la Cei, può essere inoltre “l’occasione per dotare anche i paesi meno sviluppati di sistemi di allarme e prevenzione che possono metterci in qualche misura al riparo dalle conseguenze più terribili delle catastrofi naturali”. L’emergenza maremoto, infine, ha dimostrato che “di fonte alla natura non abbiamo maggiori diritti e non possiamo vantare maggiori pretese dei miliardi di esseri umani che ci hanno preceduto”.Sir

Il testo della Prolusione del card. Ruini (17-1-2005)