Italia
CARD. RUINI: L’IMPEGNO DELLA CHIESA A FAVORE DELLA PERSONA NON È VIOLAZIONE DELLA LAICITÀ
Vorremmo dire, con serenità e senza alcuno spirito polemico, a quanti temono o lamentano una eccessiva presenza o anche ingerenza della Chiesa nella vita pubblica italiana, che la pace civile e religiosa sta molto a cuore anche a noi e che la Chiesa è consapevole di dover essere fattore di unità e non di divisione dell’Italia. Lo ha detto il card. Camillo Ruini, presidente della Cei, aprendo questo pomeriggio ad Assisi l’assemblea dei vescovi italiani.
L’impegno aperto e concreto a favore della persona umana, con i valori inerenti alla sua dignità individuale e sociale’ – ha proseguito il cardinale citando il messaggio scritto oggi da Benedetto XVI, a tre anni dalla storica visita di Giovanni Paolo II al Parlamento italiano -, non rappresenta a nostro avviso una violazione della laicità della nostra Repubblica, ma piuttosto un contributo, offerto alla libertà di ciascuno, per il suo bene autentico. Una Chiesa che tacesse su questi temi, per salvaguardare i propri pur legittimi interessi istituzionali, non farebbe invero molto onore né a se stessa né all’Italia.
Intervenendo al dibattito in merito alla laicità e rispondendo indirettamente alle polemiche scoppiate nei giorni scorsi in seguito alla richiesta di alcune forze politiche di rivedere il Concordato tra Stato e Chiesa, il card. Ruini ha ripercorso gli interventi recenti del Papa in materia. Nel messaggio di oggi, infatti, Benedetto XVI ricorda gli impulsi altamente positivi che ha commentato Ruini sia la Chiesa sia l’Italia hanno tratto dal loro profondo legame attraverso i secoli, auspicando che tale spirito di sincera e leale collaborazione si approfondisca sempre di più. In questo modo, ha ribadito il Santo Padre, la Chiesa non intende rivendicare per sé alcun privilegio, ma soltanto avere la possibilità di adempiere la propria missione, nel rispetto della legittima laicità dello Stato.
Sulla stessa linea, ha osservato il presidente della Cei, si collocano le parole pronunciate da Benedetto XVI, nell’omelia di apertura del Sinodo dei vescovi, sull’ipocrisia contenuta nei tentativi di bandire Dio dalla vita pubblica, e l’affermazione della laicità positiva, aperta cioè alla trascendenza e ai diritti fondamentali della persona umana, di cui parla il Papa nel messaggio inviato al presidente del Senato in occasione del convegno di Norcia su libertà e laicità. Non lavoriamo per l’interesse cattolico ma sempre per l’uomo a creatura di Dio, ha concluso il presidente della Cei citando le parole aggiunte a braccio del Pontefice nel suo intervento all’Assemblea dei vescovi di fine maggio.
Gli aiuti per i nuovi nati, come anche per le giovani coppie che acquistano casa e per le famiglie che mandano i figli negli asili nido, sono certo dei segnali positivi, ma si rimane nell’ambito di cifre che non consentono di impostare una politica familiare capace di incidere seriamente sull’andamento demografico. E’ il giudizio dei vescovi italiani sul capitolo della legge finanziaria che riguarda la famiglia ed il sostegno per la nascita e il mantenimento dei figli. Le parole senza figli non c’è futuro pronunciate da Giovanni Paolo II e ripetute da Benedetto XVI nell’udienza del 2 novembre – ha detto infatti il card. Camillo Ruini -, rimangono l’avvertimento più serio per quanti hanno peculiari responsabilità nella vita sociale e per tutto il nostro popolo. Il leggero incremento del tasso di natalità che si registra costantemente nel nostro Paese in questi ultimi anni ha aggiunto il cardinale rappresenta, in un quadro che rimane assai oscuro, un segno di speranza.
Il testo integrale della Prolusione card. Ruini alla 55ª Assemblea Cei (14 novembre 2005)