Vita Chiesa
Card. Piovanelli, nella veglia di preghiera letti brani del suo testamento spirituale
Domani, martedì 12 luglio, la camera ardente allestita in Arcivescovado, nella chiesa di San Salvatore al Vescovo, con accesso da piazza dell’Olio, rimarrà aperta dalle 8 alle 16. Le spoglie del card. Piovanelli saranno poi portate in processione dall’Arcivescovado nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore dove alle 18 si svolgeranno le esequie. La celebrazione sarà presieduta dall’Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, a concelebrare cardinali e vescovi, primi fra tutti quelli della Toscana, e i sacerdoti della diocesi.
La celebrazione sarà trasmessa in streaming su questo sito e in diretta televisiva su TvPrato e su Tsd di Arezzo. TvPrato, che copre anche il territorio fiorentino, trasmette sul canale 74 del digitale terrestre. Tsd sul canale 85 (anch’esso visibile a Firenze).
Ecco alcuni brani del testamento spirituale del card. Piovanelli
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Sono in dirittura di arrivo e tutta la mia vita è rivolta verso il Signore, il quale ha riempito la mia esistenza. Lui solo è stato la luce dei miei giorni. Lui solo non ha abbandonato mai per un istante il mio cammino nel tempo.
Il Signore ha talmente accompagnato ogni mio passo che non mi sono mai sentito solo ed è proprio Gesù che ora mi apre le braccia. Posso dire che passo dopo passo Lui è stato al mio fianco e ha riempito la mia mente, il mio cuore, tutto di me. Attraverso di Lui ho sentito di essere fratello di tutti gli uomini, particolarmente dei poveri, dei malati e delle persone sole ed abbandonate.
Io sono nato povero e nonostante una vita piena di contatti con tante persone, tante situazioni e nonostante il mio percorso nella Chiesa, sono rimasto povero e quindi non ho nulla da lasciare; ho da lasciare soltanto amore; l’amore con cui ho cercato di incontrare gli altri; ed ora che sono ai momenti ultimi della mia vita intendo fare, mettendo tutto nelle mani di Dio, il dono di me al Signore. E’ un dono rinnovato e sento che il Signore sta per accoglierlo.
Pensando a quanto il Signore ha sofferto per noi e per me, povero peccatore, devo dire che Lui, abbandonato sulla croce, mi sta risparmiando tanta sofferenza; Lui crocifisso e sanguinante, io curato ed assistito da tanta delicatezza ed affetto.
Devo dire grazie in mille modi, è la mia Eucaristia. Non so se potrò celebrare ancora una Messa, ma sento che ora l’offerta della mia vita diventa vera Eucaristia. Desidero, anzi voglio, che la mia esistenza sia Eucaristia: ringraziamento per tutti, a cominciare dai sacerdoti a cui ho sempre voluto bene; a tutti, senza lasciar da parte nessuno. Ai sacerdoti fiorentini vorrei dare un abbraccio, ai singoli, dal caro Vescovo Giuseppe mio successore fino all’ultimo ordinato, ringraziandoli per quello che fanno e hanno fatto per il popolo di Dio. Vi dico: crescete nell’amore verso Gesù Cristo e verso i poveri, i malati, i piccoli, gli ultimi. E vogliatevi bene tra di voi. Non dimenticate mai quello che il Signore ha detto attraverso l’Apostolo Giovanni: “Amatevi come io vi ho amato”.
Offro la mia vita perché il sacerdozio ministeriale sia vissuto proprio come un generoso, totale, entusiasta dono di sé al popolo di Dio, il popolo che il Signore ci ha affidato.
Alle persone consacrate, le monache e i monaci di clausura, le religiose ed i religiosi desidero dire, augurare, pregare perché il Signore sempre più diventi l’unico della loro vita. E allargo le braccia per stringere nell’affetto ognuna ed ognuno di voi.
Ai laici, al popolo di Dio, in mezzo ai quali ho trovato tante tracce di santità, per lo più nascosta ed anonima, dico di fidarsi sempre di Dio e guardare a Lui solo per far crescere l’edificio, di cui sono pietre vive, ognuna essenziale e complementare per la costruzione del Corpo di Cristo che è la Chiesa.
La maggior parte dei volti che si affollano ora nella mia mente sono già nelle mani di Dio e sto guardando verso di loro, certo che mi vorranno accogliere tra di loro.
Ora che sono in dirittura di arrivo però non mi volto indietro se non per ringraziare e corro verso il Signore per lasciarmi abbracciare totalmente da Lui.
Miserere. Amen. Alleluia.