Vita Chiesa
Card. Betori, «separare eucaristia ed esistenza porta a ritualismo superficiale o vuoto efficientismo»
«Gesù chiede di metterci tutti su un piano di pari dignità e uguaglianza, in cui non si rivendicano diritti, ma si offre se stessi nel servizio. E questo è possibile se ci si rapporta nell’amicizia», ha osservato il porporato, sottolineando che «Gesù si fa servo perché si è fatto amico, e ha reso gli apostoli amici perché li ha fatti partecipi del disegno di Dio, della verità. Amare nella verità è ciò che Gesù svela e chiede».
Il card. Betori ha, quindi, avvertito: «Guai a separare eucaristia ed esistenza! Si scivola nel ritualismo superficiale da una parte e in un vuoto efficientismo dall’altra». Infatti, «solo nella totale donazione di sé che il Figlio di Dio compie sulla croce abbiamo l’immagine dell’autentico amore. La spoliazione di sé è chiesta a ogni discepolo del Signore». E, «in questo perderci, ci ritroviamo davvero, perché entriamo nel cuore dell’amore di Dio, là dove risiede la sorgente e quindi il senso della nostra esistenza». Da questo amore, ha evidenziato Betori, «può nascere un modello nuovo di società, che anticipa nel tempo i segni di verità e d’amore che attendiamo in pienezza al ritorno finale di Cristo». «Se nell’amore come dono riconosciamo un principio sociale innovativo e risolutivo delle contraddizioni delle nostre società chiuse e dilaniate da perenni conflitti – ha concluso -, la proiezione verso il futuro nutre di speranza la nostra vita e sostiene ogni nostro impegno».