Vita Chiesa
Card. Bertone: gli ospedali luogo d’annuncio del Regno di Dio
«Le strutture ospedaliere e in genere sanitarie, dove vengono accolte e curate le persone provate dal male fisico, psichico e spirituale, diventano luogo di annuncio del Regno di Dio. La sofferenza, infatti, quale dimensione dell’esistenza umana, è un imprescindibile ‘luogo di apprendimento e di esercizio della speranza’, come ha ricordato il Santo Padre Benedetto XVI nella sua Enciclica Spe salvi». Lo ha detto stamattina il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, durante la messa nella basilica di San Pietro, in apertura della XXVII Conferenza internazionale del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari sul tema «L’Ospedale, luogo di evangelizzazione: missione umana e spirituale». «Poiché nell’uomo corpo e spirito sono inseparabili, la speranza umana di una possibile guarigione o di un lenimento fisico contiene implicitamente la speranza di salvezza – ha chiarito il cardinale -, e viceversa questa aspirazione dell’anima chiede sempre di trovare riscontro nel fattivo impegno per il sollievo della sofferenza. Questa duplice sollecitudine appartiene alla vocazione e alla missione della Chiesa, consapevole di essere strumento nelle mani del Signore». «Sempre più spesso – ha aggiunto -, quando si parla degli ammalati si fa riferimento soltanto al miglioramento delle tecniche di cura, oppure all’autonomia dell’ammalato che decide del proprio destino».
«Tutto ciò ha naturalmente una grande importanza, e perciò la ricerca, quando è a favore dell’uomo, non va mai ostacolata – ha osservato il card. Bertone -. Ce lo ricorda anche il Santo di cui oggi facciamo memoria: Sant’Alberto Magno, vescovo e dottore della Chiesa, patrono dei cultori delle scienze». Ma «non tutte le scienze sono sullo stesso piano. La medicina ha per oggetto l’uomo e non le cose, e per questo necessita di un criterio etico ancora più pressante, di una responsabilità ancora più vincolante». Il «grande rischio» è infatti «quello di usare l’uomo come mezzo della ricerca, quasi che fosse un oggetto come un altro privo di dignità, mentre invece va trattato solo come fine del proprio metodo». «San Camillo de Lellis – ha ricordato il porporato -, nel suggerire ai suoi confratelli il metodo più efficace nella cura dell’ammalato, non guardava alla tecnica e all’autonomia del malato nel prendere decisioni per la sua sorte, ma diceva: ‘Mettete più cuore nelle vostre mani’». Il card. Bertone ha, quindi, ripreso le parole di Benedetto XVI in «Deus caritas est»: «L’amore sarà sempre necessario, anche nella società più giusta. Non c’è nessun ordinamento statale giusto che possa rendere superfluo il servizio dell’amore. Chi vuole sbarazzarsi dell’amore si dispone a sbarazzarsi dell’uomo in quanto uomo. Ci sarà sempre sofferenza che necessita di consolazione e di aiuto».