Vita Chiesa
Card. Baldisseri: salvaguardia creato e famiglia in dibattito Sinodo
“Sarà mia cura – afferma il porporato – far sì che anche le tematiche della salvaguardia del creato e del conseguente ruolo di custodia da parte della famiglia entrino di diritto a far parte del dibattito del Sinodo, e ciò anche per sottolineare il ruolo attivo e propositivo della famiglia sia come soggetto economico che può incidere sul mercato, sia come soggetto che educa e forma le giovani generazioni al rispetto e all’amore per il creato in tutte le sue forme di vita”. La famiglia, precisa il cardinale Baldisseri, “non si esaurisce nella data del matrimonio fra due giovani, ma è un progetto d’amore che continua, va custodito ed alimentato, per tutta la vita” per “crescere all’infinito, fino ad abbracciare l’intero creato e giungere a Dio. Questa è la missione della famiglia, una famiglia larga ed accogliente, capace di custodire la vita, a partire da quella dei più deboli, dei bambini, degli anziani, dei poveri, di ogni creatura che vive con noi il miracolo dell’esistenza”.
Riprendendo i temi emersi nel corso della giornata, il card. Baldisseri fa notare che una prima risposta su come ricostruire un rapporto sano con la natura “è la dimensione della sobrietà”. Se il consumismo fondato su “una ossessiva centralità di un presente costruito sull’arrogante esuberanza dell’io, è alla radice dei danni al creato, la dimensione della sobrietà è la dimensione che guida la natura. La natura non spreca, non scarta nulla, perché tutto è per il bene e per il progresso. Non a caso la sobrietà è anche uno dei fondamenti della santità”. Nel riaffermare il ruolo fondamentale della famiglia “per ripensare lo sviluppo, evitare i disastri ecologici ed umani”, il segretario del Sinodo dei vescovi riconosce che essa è “bersaglio prediletto dei messaggi consumisti”, ma può diventare, con “forza moltiplicatrice”, un potente strumento di “orientamento etico dei consumi fino ad influenzare i mercati”. “Le testimonianze ascoltate”, la sottolineatura del porporato, “ci hanno dato la speranza che il cambiamento è possibile e già esistono le avanguardie di una umanità futura che sappia ricostituire quel patto con il creato e con il Creatore sciaguratamente dimenticato e stracciato”. “In testa a queste avanguardie – conclude – ci sono i giovani, che sono a ragione i più preoccupati per il futuro del pianeta”.