Vita Chiesa
Card. Bagnasco: scuole paritarie, serve effettivo riconoscimento economico
Il presidente della Cei ha quindi notato che «a fronte del conclamato diritto alla scelta educativa, nel nostro Paese non è dato un effettivo e concreto riconoscimento sul piano economico alle scuole paritarie, nonostante le disposizioni in questa direzione della stessa Comunità europea. Fin dal 1984, – ha precisato – una risoluzione del Parlamento europeo ha stabilito che ‘il diritto alla libertà di insegnamento implica per sua natura l’obbligo per gli Stati membri di rendere possibile l’esercizio di tale diritto anche sotto il profilo finanziario, e di accordare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie allo svolgimento dei loro compiti’». Le scuole paritarie nel nostro Paese «rappresentano il 24% delle scuole italiane» ma «ricevono dallo Stato solo l’1% della quota stanziata per gli istituti», facendo «risparmiare allo Stato stesso 6 miliardi di euro l’anno».
Il cardinale Bagnasco ha voluto dedicare una attenzione particolare al caso-Bologna dove, ha affermato oggi in apertura del laboratorio nazionale Cei, «i cittadini, tra poco più di venti giorni, saranno chiamati a esprimersi attraverso un referendum consultivo sull’opportunità di eliminare le convenzioni comunali con le scuole paritarie di ogni ordine e grado. I promotori della consultazione – ha spiegato – si appellano, come sovente accade, all’articolo 33 della Costituzione, secondo il quale il diritto di istituire scuole e istituti di educazione da parte di enti e privati deve avvenire ‘senza oneri per lo Stato’». Secondo il presidente dei vescovi, «a questa presa di posizione si deve replicare, come stanno facendo importanti esponenti e associazioni, che nel caso delle scuole paritarie non si tratta di un onere nei confronti dello Stato in quanto, sebbene esso contribuisca economicamente al loro sostentamento, è ben di più quanto esse fanno risparmiare alla collettività rispetto a quanto ricevono da essa. Non si tratta dunque in alcun modo di un onere». «Il sostegno effettivo, e non solo di principio, che viene giustamente rivendicato per tutte le scuole paritarie, comunali, di ispirazione cattolica o di altri enti, – ha concluso – si basa sul fatto che esse si adoperano per fornire un servizio a chi altrimenti non potrebbe averlo, o a chi sceglie consapevolmente l’orientamento educativo da offrire ai propri figli».