(Lampedusa) Con occhio attento e mano pronta alla generosità, la nostra società, lo Stato italiano e l’Europa, non si distraggano mai da questa emergenza umanitaria, che interessa non solo voi, ma il nostro continente: è l’auspicio formulato oggi a Lampedusa dal card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, durante l’incontro con i volontari e le forze dell’ordine nella parrocchia di S.Gerlando. Il card. Bagnasco ha invitato a non alimentare le paure e a far seguire alle parole i fatti, perché è possibile un approccio veramente umano e cristiano, anche se gli ostacoli e la complessità sono oggettive e gravi. Il presidente della Cei ha ringraziato gli angeli della terra, dell’aria e del mare (come sono stati chiamati dal sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis) per l’umiltà, la dedizione e il sacrificio che hanno mostrato nei momenti più duri dell’emergenza e ancora oggi: Vorrei che i giovani avessero davanti agli occhi l’esempio di chi, come voi, si dedica al bene altrui e così dà senso alla propria esistenza. Prima di ogni criterio onorifico ha precisato vi è la coscienza che ciò che si fa è utile agli altri, e questo è il discrimine tra una vita buona e una vita apparente.In questi tempi, ha detto loro, siete l’espressione più visibile ed evidente del nostro popolo, della nostra cultura e tradizione di accoglienza, in nome di una umanità comune e della nostra fede. Il card. Bagnasco ha poi annunciato che la Cei darà un contributo economico per la ristrutturazione della Casa della Fraternità di proprietà della parrocchia, danneggiata durante l’emergenza. Verrà trasformata in una struttura per migranti più vulnerabili, in particolare donne e bambini. Ha quindi ricordato che ha informato il Papa, lunedì scorso, della sua visita a Lampedusa: Il Papa ne era felice. Durante la prossima Assemblea generale dei vescovi, anche attraverso la prolusione, non dimenticheremo di essere voce corale di tutti voi, e durante il prossimo incontro con il Papa a S. Maria Maggiore ci faremo eco di questo incontro, chiedendogli una rinnovata benedizione per l’Italia e il suo popolo, ricordando il 150° dell’unità che quest’anno si celebra. Parlando poi ai giornalisti il presidente della Cei ha precisato: Ho l’impressione che l’Italia e gli altri Paesi non avvertano che i confini dell’Italia sono anche i confini dell’Europa. L’Europa potrebbe fare molto di più: se è una casa comune deve esserlo davvero. Riferendosi al suo appello a passare dalle parole ai fatti ha precisato: Qui ci sono i rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e delle associazioni. Bisogna potenziare le forme di intervento per l’ordine e l’accoglienza con una soluzione delle problematiche in modo più efficace e definitivo. Speriamo che anche il panorama nel Mediterraneo si avvii, speriamo prestissimo, ad una conclusione giusta e non violenta. Quando succederà questo sarà un elemento per la soluzione di altri problemi.Sir