Vita Chiesa

CARD. ANTONELLI SCRIVE ALLE FAMIGLIE: «GENITORI, RISCOPRITE L’ARTE DI EDUCARE»

«I vostri figli «non hanno bisogno solo di cibi, vestiti, medicine, inserimento sociale; ma anche e soprattutto di verità e di significati che rendono la vita bella e degna di essere vissuta». Lo scrive il cardinale Ennio Antonelli, nella lettera alle famiglie che i parroci distribuiranno nei prossimi giorni in tutte le case, durante la benedizione pasquale.

Il messaggio è dedicato proprio all’educazione in famiglia, ed è un invito ai genitori a riscoprire «l’arte di educare», divenuta sempre più difficile in una società «ricca di risorse materiali, ma povera di verità e di ideali condivisi». «Fate sentire ai vostri figli – suggerisce il cardinale Antonelli – che sono amati e apprezzati, perché possano sviluppare in se stessi la fiducia di fondo verso la realtà, la riconoscenza, la gratitudine, la gioia di essere immersi nell’amore del Padre celeste. Aiutateli a passare dall’amore ricevuto all’amore donato, a sperimentare che è bello fare il bene, pregare, essere onesti, sinceri, giusti, generosi, umili, sobri, casti, laboriosi, coraggiosi, pacifici». «Sappiate dire sì o no – prosegue l’Arcivescovo – al momento giusto e di comune accordo tra voi. Motivate i divieti; correggete cercando di persuadere. Siate sufficientemente liberi nei confronti dei figli dal punto di vista affettivo, per poterli servire e aiutare meglio, senza subirne i ricatti e senza asfissiarli con eccessive premure. Evitate l’autoritarismo, che crea i ribelli e i pusillanimi, e il permissivismo, che crea i deboli e gli egoisti».

Ma la prima forma di educazione, scrive Antonelli, è l’esempio di vita: «I bambini sono recettivi; assimilano tutto ciò che l’ambiente offre; continuamente guardano, esplorano, toccano, lavorano, fantasticano. Vogliono essere come gli adulti, specialmente come i genitori. Se voi create un clima di gioia serena, sono tranquilli e contenti. Se siete instabili e ansiosi, sono inquieti. Se amate, imparano ad amare. Se siete litigiosi, sono irascibili. Se siete sinceri, dicono la verità. Se siete bugiardi, dicono le bugie. Se pregate, pregano con voi. Se dite parolacce e bestemmie, imparano parolacce e bestemmie».

Anche l’educazione cristiana dei bambini quindi passa essenzialmente attraverso la famiglia: «Se da piccoli non avranno sviluppato il senso religioso, da grandi matureranno con maggiore difficoltà una ricerca e un’adesione consapevole di fede». Come portare avanti questo compito? La lettera del cardinale offre indicazioni precise: «cercate di comunicare la fede cristiana e i grandi valori etici, offrendo prima di tutto voi stessi come modello concreto di vita riuscita. Proponete i grandi ideali incarnati in persone piene di fascino, specialmente Gesù e i santi». Senza dimenticare la collaborazione con il parroco e i catechisti, e la partecipazione di tutta la famiglia alla Messa domenicale.

Passando dall’infanzia all’adolescenza, Antonelli invita ad affrontare questo momento difficile senza rinunciare all’accompagnamento educativo: «Se i figli escono di casa, bisogna aiutarli a uscire senza che si perdano. Rispettare le loro idee e le loro scelte senza discuterle genera estraneità reciproca. È preferibile il contrasto: i figli hanno bisogno anche dell’opposizione dei genitori, che può confermarli nei valori ricevuti durante l’infanzia e ora messi in discussione dalle proposte provenienti dalla società».

Card. Antonelli: lettera alle famiglie