Pisa

CAPODANNO PISANO: TUTTE LE INIZIATIVE

di Andrea BernardiniAl tempo dei Romani, l’inizio dell’anno coincideva con le calende di marzo, vale a dire con il primo giorno del mese. In quel momento entravano in carica i magistrati eletti, ma quando Quinto Fulvio Nobiliore ebbe la necessità di diventare console «in fretta» per andare a combattere contro i Celtiberi, tale data fu anticipata alle calende di gennaio. Fu Giulio Cesare, circa un secolo dopo, a codificare questa innovazione, fissando l’inizio dell’anno con il 1° gennaio. Nel periodo del solstizio d’inverno, che all’epoca era il 25 dicembre, si celebrava il riallungarsi delle giornate, il trionfo della luce sul buio. La Chiesa trasformò poi questa festa pagana in festa cristiana, scegliendo quel giorno per ricordare la nascita di Gesù Cristo.Caduta Roma nel 476 d.C. e finite le invasioni barbariche, nel Medioevo nacquero le libere Repubbliche e i liberi Comuni. Così molte città italiane elaborarono diverse unità di pesi e misure, coniarono monete proprie, istituirono proprie leggi e tasse e crearono anche propri calendari, tornando in molti casi a far coincidere l’inizio dell’anno con un evento o una festività primaverile. I Pisani, almeno fin dal X secolo, decisero di far coincidere l’inizio dell’anno con l’Annunciazione (e quindi l’Incarnazione di Gesù), ossia 9 mesi prima del 25 dicembre. Si ottenne così l’Anno Pisano ab Incarnatione Domini (o Christi), in anticipo sul calendario comune. Il 25 marzo diventò il primo giorno del nuovo anno solare, che si sarebbe poi concluso il 24 marzo successivo. Il primo documento datato in stile pisano (abbreviato s.p.) risale al 985.La data del 25 marzo ha una doppia valenza: ci ricorda l’Annunciazione alla Vergine (a cui peraltro è intitolata la Cattedrale) ed è prossima all’equinozio di primavera, che vede il risveglio della vita dopo i rigori invernali.Questo calendario durò fino al 20 novembre 1749, giorno in cui il Granduca di Toscana Francesco I di Lorena ordinò che in tutti gli stati toscani il primo giorno del gennaio seguente avesse inizio l’anno 1750. Quindi lo Stato Pisano dovette uniformarsi all’uso del calendario gregoriano come il resto della Toscana.Dagli anni Ottanta del secolo scorso, si è tornati a parlare di «Capodanno pisano», grazie ad una accurata ricerca pubblicata dallo storiografo Paolo Gianfaldoni su «La Nazione».Da alcuni anni il «Capodanno pisano» è celebrato con diverse iniziative. Oggi come ieri l’inizio dell’Anno Pisano è scandito da una sorta di orologio solare: a mezzogiorno di ogni 25 marzo un raggio di sole penetra nel Duomo da una finestra rotonda della navata centrale e colpisce un uovo di marmo sopra una mensola posta sul pilastro accanto al pergamo di Giovanni Pisano, sul lato opposto. L’evento è preceduto da un Corteo storico della Repubblica Marinara e dai Gonfaloni dei Comuni Pisani e celebrato con una breve cerimonia religiosa che termina alle 12 esatte.Il Capodanno Pisano, da quest’anno, non è solo un evento della città di Pisa, ma l’inizio ufficiale della stagione turistica in tutta la provincia.Con lo slogan «Regalati un Capodanno in più: dal 25 marzo a Pisa è già il 2012», infatti, è stato realizzato dalla Amministrazione provinciale un grande calendario di eventi su tutto il territorio, da venerdì 25 a domenica 27 marzo. E questa novità è stata promossa, in collaborazione con la Regione Toscana e Toscana Promozione, alle fiere turistiche di Milano e di Berlino e sui siti internet www.turismo.intoscana.it e www.pisaunicaterra.it.«Nell’ambito della positiva collaborazione instaurata con la Regione – spiega l’assessore provinciale al turismo, Salvatore Sanzo – abbiamo ottenuto una particolare attenzione per questa ricorrenza che segue la tradizione dell’antica Repubblica Marinara e intorno alla quale vogliamo costruire ogni anno un evento che abbia un maggiore interesse promozionale, con occasioni di soggiorno convenienti, aperture straordinarie di monumenti, chiese e terme, ricette tradizionali nei ristoranti».Tutte le aree del territorio provinciale partecipano all’evento.Innanzitutto a Casciana Terme e San Giuliano Terme, dove i due stabilimenti offriranno speciali sconti, riduzioni ed occasioni a tutti i clienti.In Val di Cecina, ad esempio, ben quattro gli appuntamenti in programma: un nuovo tour guidato dedicato all’arte dell’alabastro a Volterra, apertura straordinaria e visite guidate al Museo delle Miniere di Montecatini Val di Cecina, l’apertura straordinaria della Rocca Sillana a Pomarance, una due giorni dedicata alle bellezze delle «terre fumanti» a Castelnuovo Val di Cecina.Non meno interessante il programma in Valdera, con il trekking urbano Gust’arte a Pontedera, l’entrata gratuita ai musei e la degustazione in alcuni agriturismi a Peccioli, una mostra d’arte a Calcinaia ed uno spettacolo teatrale a Lari. Mentre a Fauglia ci sarà la possibilità di entrare gratuitamente al Museo Kienerk.In Valdarno, invece, la festa del cioccolato Pinocchio Ciok a San Miniato e l’inedito shopping lungo la Via del Cuoio a Santa Croce sull’Arno, dove la locale Pro loco organizzerà nella giornata di sabato 26 marzo uno speciale pullmino.Per non parlare del Litorale pisano (sì, anche il mare è coinvolto nel Capodanno) con la festa del cioccolato ed il mercatino dell’artigianato a Tirrenia e il campionato italiano di duathlon (corsa + bicicletta) a Marina di Pisa, del Parco di San Rossore, dove si svolgerà anche il Premio Pisa di galoppo, e dei Monti Pisani, con due giornate dedicate alle chiese romanico-pisane, nell’ambito del partenariato Iterr Cost, e con un concerto nella magnifica Certosa di Calci.Naturalmente, la città di Pisa sarà quella con il programma più intenso, e non solo nella giornata del 25 marzo, con i cortei storici della mattina, la celebrazione solenne in Cattedrale, i negozi ed i musei aperti fino a mezzanotte, la degustazione dei vini della Strada del Vino delle Colline Pisane, le cene tipiche nei ristoranti, gli spettacoli in piazza ed i fuochi d’artificio finali.Ad esempio, ci sarà fra sabato e domenica l’apertura straordinaria della Chiesa di San Paolo in Ripa all’Arno, a cura della Compagnia dello Stile Pisano, che prosegue nell’impegno di riuscire a tenere aperte al pubblico le chiese della città, affinché esse siano un luogo di bellezza artistica e di riflessione per tante persone. Oppure, domenica 27, il Palio della Balestra nella storica Piazza dei Cavalieri, dove sarà aperta per un concerto del Coro delle voci bianche di San Nicola anche la bellissima Chiesa di Santo Stefano.