Ormai da molto tempo sentiamo affermare che l’epoca in cui viviamo è caratterizzata dal narcisismo. Questo ripiegamento su di sé, che finisce per distorcere il rapporto con sé stessi, con gli altri e con la realtà sembra essere un tratto caratteristico del nostro tempo. Ma nel Vangelo Gesù invita i suoi discepoli ad «amare il prossimo come se stessi». C’è dunque la possibilità di un sano amore di sé, che non diventi chiusura e alienazione? È possibile nell’epoca del narcisismo parlare di «amore di sé» in modo maturo e sano, sia da un punto di vista umano, che cristiano? Le giornate per giovani dai 18 ai 30 anni che anche quest’anno promuove la comunità monastica di Camaldoli dal 28 dicembre al 1° gennaio vorrebbero provare ad offrire qualche spunto di riflessione su questo tema.Come sempre, le giornate di fine anno, non vogliono essere né solamente un convegno, ma soprattutto uno spazio di incontro, di riflessione, di preghiera condivisa, di festa, nella gioia di trascorre insieme e in modo diverso le ultime giornate dell’anno.Le giornate, sono aperte a tutti e sono organizzate dal Monastero di Camaldoli in collaborazione con la Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) e con il Settore Giovani di Azione Cattolica (ACG).Le giornate sono ritmate dalla preghiera della comunità monastica e alternano momenti individuali a momenti comunitari, riflessioni e lavori di gruppo, escursioni nella foresta e momenti di convivialità. La riflessione è stimolata da interventi di esperti come l’analista Francesco Stoppa che parlerà su Come amare senza amarsi? (E viceversa), il filosofo Stefano Biancu che parlerà di Prossimità e distacco, mentre la biblista Donatella Scaiola interverrà sul tema Amare l’altro che è te stesso.