Italia
«CAP ANAMUR», MISSIONARIO: ADESSO SERVE AIUTO PSICOLOGICO
“Finalmente un buona notizia per le 37 persone che si trovano a bordo della ‘Cap Anamur'” così padre Gaspare Trasparano, uno dei due missionari comboniani che nei giorni scorsi è salito a bordo dell’imbarcazione tedesca, ha commentato alla MISNA la notizia dell’attracco imminente della Cap Anamur alla banchina di Porto Empedocle. Una notizia che mette fine a un braccio di ferro politico durato due settimane, ma soprattutto alle tensioni dei suoi passeggeri che senza aver ben compreso il polverone sollevato dalla loro vicenda continuavano ad attendere solo il momento di toccare terra. “Ieri quando la nave è tornata a largo dopo che sembrava imminente l’entrata nel porto abbiamo assistito a scene di delusione, di panico e di isteria. Questi uomini sono estremamente provati, non tanto fisicamente, visto che la nave aveva tutto l’occorrente per aiutarli, quanto piscologicamente” ha aggiunto il missionario.
Al momento non è ancora chiaro se le autorità locali italiane hanno concesso ai 37 profughi a bordo dell’imbarcazione (in prevalenza sudanesi provenienti dal Darfur, la regione occidentale del Sudan teatro dal febbraio del 2003 di una violenta guerra e di una gravissima crisi umanitaria) la possibilità di sbarcare. “Speriamo che adesso i profughi possano incontrare gli psicologi che avevano chiesto di vedere da giorni e che invece non sono mai stati fatti salire sulla nave”.