Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Cantieri, buche e deviazioni. Viaggio nella E45 da incubo.

Il rifacimento della E45, ovvero «il progetto più importante d’Italia». Aveva lanciato rassicurazioni il presidente dell’Anas Pietro Ciucci sul corridoio che collega la Valtiberina con l’Umbria e con la Romagna. Una superstrada che comunque resta un incubo soprattutto nel tratto appenninico.Proseguono i lavori infiniti lungo il viadotto Case Bruciate per cui, da anni, i veicoli sono costretti ad uscire, in direzione sud poco dopo la galleria Roccaccia, percorrendo una rampa provvisoria, per poi compiere un tragitto su strada a doppio senso, fino a rientrare al “semaforo”, nei pressi dello svincolo di Verghereto.Questo tratto di strada si chiama Sp137, ex Statale 3 bis, che ora sarebbe la E45. Tale strada provinciale, oltre all’incuria e al transito di mezzi pesanti, ha subito le conseguenze di un lungo periodo di nevicate e piogge. Il percorso che attende i veicoli dopo aver percorso la «rampa di uscita» è quanto mai accidentato. Un susseguirsi continuo di voragini, fossati e buche mal rattoppate costringono gli automobilisti a percorrere alcuni tratti come se fossero dossi artificiali rialzati. Cinque chilometri davvero pericolosi.A ciò si aggiungono i tratti dissestati della superstrada, gli eterni cantieri e le deviazioni su corsie ridotte a fossi, che rendono il percorso da Cesena a Orte difficile. Superato il semaforo di Verghereto ci si imbatte in una galleria a doppio senso, completamente buia, con i birilli segnalatori in mezzo, ormai neri dallo smog e dai residui degli pneumatici che, al fine di evitare le buche enormi in mezzo alla corsia, vengono urtati con estrema facilità, con il rischio di riportare danni ai paraurti.Di recente si è parlato della trasformazione in autostrada della E45, con la costruzione di portali elettronici in maniera di evitare lo spreco di spazi e risorse per la realizzazione dei caselli. Ma i tempi rimangono lunghi per ammodernare i segmenti critici della Cesena-Orte, prevedendo pure la costruzione di tratti in variante, in particolare per quanto riguarda il nodo di Perugia che risulta assai pericoloso per le curve a raggio ridotto e l’assenza di corsie di emergenza.Intanto sono ripresi – dopo oltre un anno di sospensione – i lavori della commissione tecnica incaricata di scegliere il percorso per il tratto di collegamento.