Prato

Candidati sindaco, programmi a confronto

Abbiamo deciso di metterli a confronto su alcuni punti salienti dei programmi elettorali. A Massimo Carlesi, Roberto Cenni e Aldo Milone – i tre principali candidati a sindaco di Prato – abbiamo chiesto di dirci cosa vorrebbero fare, se venissero eletti sindaco, per la famiglia, per i giovani, per superare la crisi economica, per favorire una buona politica e la partecipazione dei cittadini; abbiamo chiesto, insomma, attraverso questi passi importanti, di spiegarci qual è l’idea di città che propongono ai pratesi. I testi da loro inviati li abbiamo messi a confronto in questa pagina speciale. Speriamo che sia un aiuto prezioso per un voto consapevole: in gioco c’è il futuro della nostra città per i prossimi cinque anni. Con loro si candidano anche Paolo Paoletti (Rifondazione comunista), Renzo Bellandi (sinistra rosso-verde), Maila Ermini (Lista per il Bene Comune), Alessandro Rubino (Libertà, Legalità, Novità), Francesco Mazzeo (Socialista per le libertà), Fausto Barosco (Lista 5 stelle – BeppeGrillo.it).

 

FAMIGLIA

Massimo Carlesi

Famiglia come perno della società e come comunità nella quale, spesso, è possibile risolvere problemi, anche consistenti, in una fase di crisi e di trasformazione.Prima di tutto l’emergenza. Il taglio dei costi della politica porterà azioni concrete per l’ultimo trimestre dell’anno. Con quanto risparmiato, potranno essere messe in campo subito misure vere. Gli esempi sono molti, a cominciare appunto dall’emergenza. Il programma dei primi tre mesi prevede libri di testo gratis agli studenti medi e superiori che non possono più contare sul pieno reddito dei genitori perché in cassa integrazione o senza lavoro. Il comune garantirà un accordo con le banche per finanziare l’acquisto dei libri scolastici da parte di tutte le altre famiglie. E poi, piena assistenza alle signore in dolce attesa e alle giovani mamme che, particolare non trascurabile d’attenzione, potranno contare su un permesso d’accesso alla Ztl. E ancora, mutui per le giovani coppie, più posti negli asili nidoanziane e malate.

Roberto Cenni 

Mi sembra quasi superfluo ricordare il ruolo fondamentale e insostituibile della famiglia. E oggi, probabilmente, ancor più di ieri, per il puntello e il sostentamento che la famiglia costituisce e garantisce contro la crisi. Crisi economica, prima di tutto, con i suoi drammatici risvolti occupazionali, ma anche crisi di valori. Ciò premesso, e in considerazione del fatto che un sindaco non ha potestà alcuna su tante decisioni che provengono all’alto – mi riferisco, ad esempio, al livello di tassazione – è mia ferma intenzione di salvaguardare per quanto possibile le famiglie, a partire dai nuclei più numerosi, realizzando una serie di supporti nei diversi campi di competenza. Di sicuro sarà possibile e opportuno mitigare le tariffe, a partire da quella per l’acqua, garantire l’assistenza, intervenire sugli asili nido e sulle scuole materne. Confermo l’impegno, su questo versante della famiglia, di rivedere l’Isee, l’indicatore di capacità economica in base al quale vengono formate le classifiche e definiti gli aventi diritto, introducendo, ai fini del punteggio, anche gli anni di residenza nel comune.

Aldo Milone

Tra le proposte di Prato Libera&Sicura c’è la revisione dei criteri Isee, inadeguati a rispondere alle esigenze delle famiglie: occorre assegnare i contributi per il pagamento dei servizi come mensa, asilo e affitti, alle famiglie che veramente sono in possesso dei requisiti (non sono infatti rare situazioni di persone che usufruiscono di benefit pur non possedendo le caratteristiche). Procedere, attraverso convenzioni con l’Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza, a controlli a campione per verificare la veridicità della dichiarazione dei redditi presentata per fruire delle agevolazioni. Destinare le risorse del sociale e gli alloggi popolari soprattutto a quella fascia di persone che hanno subito un forte impoverimento e che, dopo aver pagato per anni tasse e tributi locali, a malapena arrivano a fine mese. Asili nido: occorre in primis un’analisi quantitativa delle strutture da adeguare alle necessità delle famiglie e successivamente revisionare i criteri di pagamento ed esonero. Infine, un tavolo permanente che coinvolga le cooperative che si occupano di giovani con disabilità per dare un aiuto in più e potenziare l’assistenza domiciliare integrata.

GIOVANI

Massimo Carlesi

Studiare, trovare spazi di socializzazione, riuscire a conciliare le esigenze del tempo libero con i tempi della città e degli altri. Sono molti, dal web libero agli spazi verdi da cedere in gestione ad associazioni giovanili, i punti del programma dedicati agli under 25. In tempi di crisi e smarrimento, da trasformare in occasioni, merita in ogni caso soffermarsi sulla proposta rivolta a chi vorrà portare idee e saperi nuovi, sia in veste di giovane «studioso» che di imprenditore. Ecco allora il prestito d’onore e le borse di studio per coloro che reinvestiranno il sapere acquisito in città. Non solo. Via libera in 60 giorni a un laboratorio di giovani talenti pratesi, di diverse discipline tecniche, scientifiche e umanistiche, che mettono al servizio della città le loro idee e aiutano a sviluppare progetti. Infine, spazio ai teenager. Il Comune progetterà spazi ludici-ricreativi dedicati agli adolescenti, per potersi incontrare senza entrare in conflitto con i residenti. Almeno 100 giovani coppie, infine, saranno aiutate da un fondo per garantire i mutui di chi ha difficoltà con le banche a causa del lavoro precario o del reddito basso.

Roberto Cenni

I giovani sono la nostra speranza, il nostro più importante e vitale investimento per il futuro. Grande attenzione, dunque, ma anche grande «intelligenza» nell’approccio a questo tema che presenta per un amministratore, schematicamente, un aspetto almeno duale: il momento formativo e quello del tempo libero. In entrambi i casi sono dell’opinione che non è possibile generalizzare ma servono interventi mirati. Intanto qui a Prato non esistono più centri di aggregazione per i giovani, con quel che consegue in termini di socializzazione e di socialità. Una lacuna non facile da colmare ma che andrà colmata. Credo poi sia necessario, su un versante del tutto opposto eppure decisivo, ripensare al complesso della strumentazione che permetta un effettivo avviamento al lavoro. Con un’avvertenza ai giovani: niente oggi, nella vita, viene regalato. L’importante, anche e soprattutto per un’amministrazione che su questo versante non ha «braccia lunghe» , è di mettere tutti i giovani ai nastri di partenza, di dare  tutti le stesse opportunità. Sarà poi un loro compito camminare o correre.

Aldo Milone

Tra le proposte c’è l’intenzione di garantire un accesso facile ai mutui per le giovani coppie attraverso la stipula di un accordo quadro con le banche per favorire l’erogazione dei mutui. Allo stesso tempo è necessario incentivare le aziende a nuove assunzioni per favorire l’ingresso dei giovani, attraverso l’erogazione di incentivi fiscali. È poi importante favorire lo sport. Un rilancio che passa anche attraverso gli investimenti nelle strutture sportive come il nuovo stadio e un nuovo palazzetto in sostituzione del fatiscente pattinodromo oltre al completamento dell’impianto di atletica leggera «Mauro Ferrari». A questo proposito una grossa attenzione sarà rivolta alle associazioni sportive che svolgono un ruolo importante di aggregazione per i giovani ed evitano la dispersione. Per chi frequenta ancora la scuola la proposta della lista Prato Libera&Sicura è quella di incentivare i giovani ad avvicinarsi al mondo del volontariato oggi in seria difficoltà, ma di cui tutti abbiamo bisogno, coinvolgendo le scuole e trasformando le ore di volontariato nelle associazioni, in crediti formativi.

SUPERARE LA CRISI

Massimo Carlesi

Proposte articolate, che richiedono in alcuni casi l’intervento del Governo e dell’Europa, per superare la crisi. Soprattutto una certezza: ce la faremo, se sapremo portare avanti insieme proposte nuove, sul tessile come su altri versanti. Nel mio programma non c’è una ricetta anticrisi (che non esiste): figurano misure di sostegno alle famiglie e ai lavoratori, così come alle imprese e ai piccoli artigiani. Si guarda al tempo stesso oltre la crisi, a un distretto possibile delle nanotecnologie e delle energie alternative, così come all’arrivo di capitali privati e aziende da fuori Prato. La regia di gran parte del futuro distretto sarà affidata a un’Agenzia per lo sviluppo che studierà e attuerà strategie economico-finanziarie sulla Prato del domani, valuterà e finanzierà progetti e idee imprenditoriali, provvederà alla riconversione e riqualificazione dei lavoratori. Di certo non serve una sola risposta. Ne servono tante, perché il mondo e Prato sono cambiati. Sì a un cardato di nuova generazione e sì a un tessile innovativo, dalla filiera integra, e tecnico. Ma largo a nuove esperienze, anche provenienti da fuori e pronte a insediarsi nelle aree industriali cittadine.

Roberto Cenni

Occorre senza dubbio guardare avanti e pensare a una diversificazione produttiva. Ma questa non ci potrà essere se, nelle lunghe more di questa operazione, il distretto non esisterà più. Credo, invece, che possa sussistere e salvare ruolo ed equilibri se passa il «progetto rigenerato», che ha avuto grande attenzione sia dall’Europa che dal governo nazionale, e se il «tavolo del distretto» potrà ottenere, fra l’altro, come appare probabile, il prolungamento della cassa integrazione e della mobilità per i lavoratori, oltre i termini che stanno andando a scadenza. Il «progetto rigenerato», in estrema sintesi, punta a ottenere per questo prodotto tipicamente pratese che impegna tutte le lavorazioni del distretto, una serie di vantaggi per le sue indubbie e riconosciute caratteristiche di ecocompatibilità: 25mila tonnellate di prodotti tessili sottratti alle discariche, risparmio di 73 milioni di Kwh, di 500mila metri cubi d’acqua, di 750mila chili di ausiliari chimici, 22milioni di chili di CO2, 1milione di chili di SO2, 350mila chili di coloranti. Si tratta, dunque, di un prodotto con la carte in regola per ottenere, alla stregua dell’energia fotovoltaica o eolica, provvidenze, sconti, un marchio «verde», una «scorciatoia» per le commesse pubbliche che consentirebbe di liberare il rigenerato dalla stagionalità. La salvezza del distretto può passare di qui.

Aldo Milone

l punto di partenza per superare la crisi economica che sta attraversando Prato è avviare una seria politica per la lotta allo sfruttamento della manodopera clandestina e alla riduzione in schiavitù con conseguente chiusura immediata degli stanzoni e delle attività non in regola con le leggi italiane. Inoltre è importante portare avanti la lotta all’abusivismo commerciale perché si possa tornare da parte di tutti al rispetto delle regole basilari di convivenza. Per quanto riguarda il mondo economico è necessario erogare aiuti alle piccole e medie imprese tramite la creazione di una nuova sinergia con banche ed enti locali per l’apertura di crediti e l’erogazione di finanziamenti alle aziende in difficoltà, unitamente alla richiesta al governo per ottenere ammortizzatori sociali come è stato fatto per le grandi imprese. Importante per dare ossigeno alle aziende è anche rivedere gli studi di settore che gravano pesantemente su artigiani e commercianti. Tra le novità c’è la proposta di suddividere gli appalti in piccoli lotti: uno degli aiuti per rilanciare l’economia in modo tale che i bandi pubblici non vengano affidati a ditte esterne, spesso di altre regioni, e permettere che la ricchezza resti in città è la suddivisione degli stessi appalti in piccoli lotti per evitare l’obbligo di aprire gare pubbliche e poter così avanzare anche trattative private con ditte locali.

POLITICA E PARTECIPAZIONE

Massimo Carlesi

Lo spirito delle Primarie del centrosinistra è integro. Punterò ad agevolare la partecipazione di tutti i cittadini alle scelte dell’amministrazione. Scelte che, certo, dovranno poi essere compiute. Ci sarà però un luogo del confronto e del dibattito 24 ore su 24, un Laboratorio della partecipazione, sull’esempio di lungimiranti realtà italiane e europee, che in passato sono uscite dalla crisi. Tutti potranno confrontarsi, avanzare proposte e idee. Tutti saranno presi in considerazione. Alcuni impegni concreti: bilancio partecipato (e trasparente), sportello di mediazione dei conflitti presso le circoscrizioni, canali di comunicazione permanenti con il territorio, maggiore autonomia delle circoscrizioni col compito, fra i vari, di ascoltare e tradurre in proposte e azioni concrete problemi, esigenze e desideri delle persone. Il Comune dialogherà direttamente con i cittadini, anche attraverso l’istituzione, nei primissimi mesi di governo, di un numero verde unico al quale rivolgersi e dal quale pretendere e ottenere risposte certe.

Roberto Cenni

La politica finora non ha ascoltato i cittadini. E i risultati si vedono in termini di disaffezione quando non addirittura di ribellione, nascita di comitati, nuclei civici o organizzazioni che hanno lo scopo di far sentire la propria voce e le proprie ragioni. È questo il motivo principale che mi ha indotto a lanciare una lunga campagna d’ascolto dei cittadini prima di mettere giù il mio programma elettorale e di ritardarne addirittura la fattura per poter inserire il «nuovo» che via via veniva emergendo. Io considero dovere primario di un amministratore, di un sindaco, quello di ascoltare la cittadinanza. Cosa che è possibile solo se se ne promuove la partecipazione diretta in prima istanza e una comunicazione il più possibile capillare, in grado di raggiungere con eguale intensità ed efficacia il centro come le più lontane frazioni, subito dopo. E se ciò vale per la vasta gamma di attività e di azioni del Comune, deve valer a maggior ragione e ancor di più per i servizi che l’ente eroga direttamente o attraverso le proprie partecipate.

Aldo Milone

La partecipazione dei cittadini è fondamentale per un buon governo della città. Una delle principali attività della lista Prato Libera&Sicura è stato proprio l’ascolto dei cittadini e dei problemi che affliggono le famiglie attraverso il percorso iniziato lo scorso dicembre che mi ha portato, come candidato a sindaco, nei luoghi più degradati della città. Più volte ho ribadito la necessità che un candidato e un futuro sindaco stiano in mezzo alle gente, si portino tra le persone perché è impensabile poter comprendere le reali necessità della città stando seduti dietro una scrivania. La lista è per questo disposta a una totale apertura verso i cittadini e le loro proposte. Per quanto riguarda la politica l’intenzione è di mettere al bando privilegi e clientelismi: la nostra idea è quella di combattere l’occupazione di poltrone da parte di interi nuclei familiari e porre fine al «politico di professione». Attuare una drastica riduzione dei posti nei consigli di amministrazione delle società partecipate oltre a una particolare attenzione alle donne per favorirne l’ingresso nella politica cittadina.

LA MIA IDEA DI PRATO

Massimo Carlesi

Un’idea di Prato quale città accogliente, solidale e al tempo stesso rispettosa delle regole e della sua cultura, pronta a integrarsi con le comunità straniere ma anche a respingere ogni tentativo di creare o mantenere in vita zone franche. Una Prato più bella, più decorosa, se vogliamo «spendibile» sul mercato internazionale e nazionale, del turismo come di altri comparti. Una Prato che non ha paura del futuro ma che, consapevole di quanto ha saputo dare e di quanto potrà fare, guarda avanti nonostante la crisi. Amo pensare a Prato come a un treno che arriva a destinazione con i vagoni ben saldi e agganciati alla locomotiva, che tira con la forza di noi cittadini; una città dove nessuno resta indietro e che sa inventare il suo sviluppo. Mi candido, mettendoci tutta la mia passione, anche per affermare che il futuro di Prato è di tutti Non ci può essere, come qualcuno vorrebbe, una parte minoritaria della città che si arricchisce e un’altra, formata dalla maggioranza, che va semplicemente assistita.

Roberto Cenni

Di idee ne ho tante. Voglio bene a Prato e la vorrei sempre più bella, più affascinante, degna del ruolo di terza città dell’Italia centrale, in grado di pesare sulle decisioni che troppe volte, passando sulla sua testa, la riguardano anche molto da vicino. Un piccolo sfogo da mettere accanto a un grande sogno. Che ha tutte le caratteristiche e i «marchi» necessari per diventare una splendida realtà: Gonfienti. Non mi riferisco all’Interporto, bensì alla città etrusca che lo affianca, dove sono emersi reperti di assoluto valore, che si è deciso frettolosamente di ignorare. Esperti assicurano che a Gonfienti c’è la più grande città «dei vivi» (non quindi una necropoli) degli Etruschi e che scavi appropriati potrebbero scoprire questa sorta di «unicum». C’è chi ha costruito fortune turistiche e culturali con molto meno a disposizione. Sono certo che un’adeguata opera di scavo, di ricerca e di consolidamento ci potrebbe consegnare un polo di assoluto interesse che, unito al Museo d’Arte Moderna e alle molte opere d’arte della città, consentirebbe a Prato di giocare, fra Firenze e Pistoia, un ruolo di primo piano anche sul versante della cultura, dell’arte e del turismo.

Aldo Milone

È un tema che meriterebbe di essere affrontato in maniera approfondita, diventa difficile spiegare in poche parole la mia idea di Prato. Come punto di partenza credo che il nome della lista civica che ho fondato riassuma in maniera chiara e inequivocabile quale sia la mia idea di Prato: una città libera dall’illegalità economica, dal degrado che ormai è diventato talmente diffuso da essere preoccupante. Libera dai falsi valori per restituire alla politica il senso civile etico e morale. Una Prato accogliente e sicura per le famiglie in ogni angolo e ad ogni ora del giorno. Una città che non sia più impotente davanti allo scempio che ogni ora si consuma: non possiamo più tollerare che sotto i nostri occhi continuamente siano violati i più elementari diritti dei lavoratori e delle persone ridotte in schiavitù.