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CAMPANINI: Un papa immerso nel tempo
Per Giovanni Paolo II, tuttavia, si può e si deve parlare di modalità del tutto particolari di questo incontro: perché nessun Pontefice del Novecento si è trovato, al di là della sua volontà, immerso nella storia a partire dagli anni giovanili, quelli determinanti per la formazione di una persona. Avere attraversato l’esperienza di una guerra devastante, essere stato in immediato contatto con la tragedia dell’Olocausto, avere vissuto a lungo all’interno di un regime poliziesco ed oppressivo: tutto questo ha segnato in profondità il giovane Wojtyla e si è poi riflesso nel suo insegnamento e nella sua azione. Di questo confronto con la storia vorremmo qui mettere in evidenza tre aspetti che ci paiono particolarmente indicativi.
Il primo tema è rappresentato dalla centralità dell’uomo, definito, con espressione diventata famosa, “via della Chiesa”. Chi aveva assistito alla distruzione dell’uomo, e al folle tentativo di costruire, attraverso il culto di una razza superiore, il “Superuomo” di nicciana memoria, non poteva una volta diventato Pontefice non porre al centro del suo messaggio la salvaguardia e la promozione dell’uomo, della sua dignità, del suo valore. L’impegno del Papa per i diritti umani, come la sua strenua lotta per il valore della vita, possono e debbono essere letti come riaffermazione dell’uomo contro il tentativo (ieri aperto, oggi più morbido ed ambiguo) di aprire la strada al disumano.
Un secondo aspetto di questo pontificato che non può non essere legato alla lezione degli avvenimenti è la valutazione della modernità. Contro la tendenza ora ad abbracciare acriticamente tutta la modernità, ora a rifiutarla in blocco, il Papa che era a lungo convissuto con gli aspetti deteriori della modernità, e che nello stesso tempo dopo la caduta dei muri, che egli stesso aveva non solo auspicato ma concretamente preparato ne aveva riconosciuto gli aspetti positivi, si faceva promotore di un approccio mediato alla stessa modernità. La contemporanea critica del socialismo centralistico e dell’economia di mercato eretta a sistema contenuta nella – esprime assai bene questa capacità di entrare nella modernità, per certi aspetti di avvertirne il fascino, ma nello stesso tempo di prendere da essa le distanze: inevitabile radicamento, ed insieme inevitabile sradicamento della Chiesa nei confronti del proprio tempo.