Arte & Mostre
Cammini di pellegrinaggio nella Firenze cristiana
L’occasione è l’Anno della Fede indetto da Benedetto XVI. Ma il desiderio è di far nascere un progetto che non si concluda con il 2013: un progetto che possa cambiare in maniera profonda il modo in cui sia i fiorentini che i milioni di visitatori che ogni anno arrivano in città guardano alle bellezze artistiche di Firenze. Si chiama «Cammini di fede e arte a Firenze» ed è la proposta di alcuni itinerari di visita alle chiese e alle opere d’arte. Itinerari incentrati su quello speciale legame che la fede ha con l’arte.
A fare da capofila a questo progetto è l’Opera di Santa Maria del Fiore, che da secoli ha in cura il complesso monumentale della Cattedrale di Firenze. «Ci siamo mossi – spiega il Presidente dell’Opera, Franco Lucchesi – sull’impulso dell’Anno della Fede, e su una riflessione che il nostro Arcivescovo, il cardinale Betori, ha più volte richiamato sul ruolo dell’arte e della bellezza come via di incontro e di dialogo tra fede e cultura, tra l’uomo e Dio. Un riflessione che vale per ogni città ma che riguarda in modo particolare Firenze, dove sono tantissime le testimonianze di fede che hanno trovato espressione in opere d’arte di eccellenza assoluta». A Firenze dunque appare particolarmente evidente come un popolo abbia saputo esprimere la propria fede, nel momento storico di maggiore splendore e importanza della città. Lo si vede nella stessa conformazione urbanistica, che ha nella Cattedrale il suo cuore e che vede tutt’intorno le splendide basiliche, con le loro piazze.
«Tutto questo – prosegue Lucchesi – ci ha fatto pensare che si possa fare di Firenze una meta di pellegrinaggi. Meditando di fronte alle opere d’arte, i pellegrini avranno la possibilità di sperimentare un originale cammino di fede, attraverso una lettura più profonda e più vera dei nostri capolavori». Un tentativo, per certi versi, innovativo, quasi rivoluzionario: «Vogliamo proporre una lettura di Firenze come città di fede. Oggi chi va a Padova, a Roma o ad Assisi non può prescindere nella sua visita dall’aspetto religioso. Così pensiamo che chi visita Firenze debba poterla conoscere come una città in cui la fede ha trovato forme di espressione uniche al mondo nell’arte, nella carità, nella santità di alcune figure del passato e del presente. La stessa nascita dell’Umanesimo, che è forse l’eredità culturale più importante che Firenze ha donato al mondo, non è in contrasto ma in continuità con la sua storia religiosa: l’uomo che viene messo al centro dell’universo è l’uomo cristiano, l’uomo che ci viene svelato da Gesù. L’Umanesimo nasce anche con il contributo di uomini di fede, nasce nei conventi come Santo Spirito e nelle botteghe degli artisti che lavoravano per chiese e ordini religiosi».
I destinatari dunque sono i turisti che arrivano a Firenze da ogni parte del mondo, che vengono invitati a conoscere la città sotto una luce più vera. Ma anche gruppi che potrebbero arrivare da parrocchie e comunità religiose di tutta Italia, per compiere un pellegrinaggio che unisca aspetti religiosi, storici, artistici. Senza trascurare gli stessi fiorentini che hanno l’occasione di fare un’esperienza di fede. Una proposta che si lega in maniera forte all’Anno della fede: tutti gli itinerari infatti trovano la loro conclusione nella Cattedrale, all’Altare allestito nella navata centrale su cui è collocato il polittico della bottega di Giotto raffigurante Maria ed i Santi di Firenze. In Cattedrale ci sarà anche la possibilità di effettuare il «Percorso delle Reliquie» davanti alle reliquie di San Giovanni Battista, San Giovanni Crisostomo, San Zanobi e della Vera Croce conservate in Duomo. Si potranno trovare anche sacerdoti disponibili per la confessione; e alle condizioni previste si può ricevere l’indulgenza plenaria concessa dal Santo Padre per l’Anno della Fede.
Come si concretizza questo progetto? «La traccia su cui si è lavorato – spiega Lucchesi – è il libro di monsignor Timothy Verdon, Firenze cristiana. In questo volume si trovano già tutte le indicazioni che possono far scoprire l’arte fiorentina nel suo aspetto religioso». Dall’ispirazione di questo volume poi sono stati creati quattro percorsi di visita. Il primo è un percorso mariano che comprende il santuario della Santissima Annunziata e si conclude davanti alla bellissima Madonna assunta in cielo raffigurata nella Porta della Mandorla, sulla fiancata laterale del Duomo. Il secondo percorso va al cuore della fede fiorentina: si intitola «Le cattedre dei Vescovi» e va dalla basilica di San Lorenzo alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, passando attraverso la facciata di San Salvatore al Vescovo, il Battistero, Santa Reparata. Un terzo percorso è dedicato ai luoghi della carità: perché a Firenze fede, arte, carità si intrecciano in maniera unica e indissolubile. Da questo intreccio sono nati gioielli come Orsanmichele, l’oratorio dei Buonomini, la Loggia del Bigallo, l’ospedale di Santa Maria Nuova. Infine, «Uomini di Dio al servizio della città», con la visita ai complessi religiosi di Santa Croce e della Badia Fiorentina.
Punto di partenza di ogni itinerario, oltre che centro per le informazioni e le prenotazioni, ma anche per ritirare tutto il materiale informativo, è il Centro Arte e Cultura dell’Opera del Duomo, in piazza San Giovanni (di fronte alla porta nord del Battistero). Chi vuole percorrere i Cammini di Fede e Arte infatti potrà ritirare gratuitamente una «Carta del Pellegrino» che consente di avere agevolazioni sugli ingressi del Battistero, del Museo del Duomo, di Santa Reparata (ma sono in corso le convenzioni per farla valere anche nelle altre chiese con ingresso a pagamento coinvolte nei percorsi). La Carta consente anche di registrare le varie tappe percorse, proprio come le carte del Cammino di Santiago o di altri percorsi di pellegrinaggio: in ogni tappa si troveranno dei bollini da attaccare sulla propria carta per testimoniare il proprio passaggio. Chi avrà completato i percorsi potrà, mostrando la carta al Centro Arte e Cultura, avere diritto a sconti sull’acquisto dei due libri di monsignor Timothy Verdon che fanno da sfondo all’intero progetto, entrambi pubblicati da Mandragora: «Firenze cristiana. Cammini di fede e arte» e «Maria nell’arte fiorentina».
Insieme alla Carte del pellegrino, chi si presenta al Centro aret e cultura riceverà anche una cartellina che contiene quattro pieghevoli, in cui sono illustrati i quattro percorsi, con le indicazioni sugli orari, le modalità di accesso etc. Ma non solo.
«C’è un aspetto – sottolinea il presidente Lucchesi – a cui tengo molto, e che costituisce il vero valore aggiunto di tutta questa operazione. Sia nel libro di monsignor Verdon, che nei depliant per il pellegrino, si trovano anche brani della Bibbia e del Magistero della Chiesa che possono orientare e guidare la meditazione, e indicazioni per la preghiera. Per questa parte ci siamo avvalsi della collaborazione di un biblista, padre Filippo Belli, e di un teologo, don Andrea Bellandi». C’è anche l’idea di inserire, durante questo Anno della fede, in accordo con il Capitolo della Cattedrale, dei momenti di preghiera all’Altare allestito nella navata centrale, che potrebbero diventare il momento conclusivo dei percorsi di visita: l’Angelus alle 12, i vespri nel pomeriggio.
Gruppi o singoli pellegrini potranno così, con l’ausilio di questo materiale, compiere autonomamente i vari percorsi. Ma è già disponibile anche la possibilità di prenotare visite accompagnate da personale specializzato (che ha avuto una formazione specifica sull’aspetto religioso dei vari monumenti) mentre sono in preparazione le audioguide a noleggio e le applicazioni per tablet e telefonini. Sono stati presi accordi anche con gli albergatori, per l’accoglienza di gruppi o famiglie che arrivano da fuori. E oltre ai tanti soggetti già coinvolti, insieme all’Opera del Duomo, in questa iniziativa, la previsione è che per il futuro possano aggiungersi altri enti a livello cittadino e diocesano.
Un grande progetto quindi che potrebbe crescere e svilupparsi ancora, con l’aggiunta di nuovi percorsi e di ulteriori servizi. «Il nostro auspicio – conclude il presidente dell’Opera del Duomo Lucchesi – è che l’Anno della fede segni la nascita di qualcosa di nuovo destinato a durare: anche perché questo tema del legame tra arte e fede sarà riproposto in maniera forte anche nella nuova sede, più grande e più bella, del Museo del Duomo che sarà aperto per il 2015, quando Firenze ospiterà il Convegno ecclesiale nazionale della Cei».