Cultura & Società
“Cammini della Fede”: presentati a Milano il progetto e la WebApp
Promosso dalla CEI con l’obiettivo di avviare un censimento di tutti gli itinerari presenti sul territorio italiano costruendo una grande rete di antiche e nuove vie di pellegrinaggio

È stato presentato oggi, 15 marzo, a Milano, nell’ambito della Fiera nazionale “Fa’ la cosa giusta”, il progetto “Cammini della Fede” promosso dalla CEI con l’obiettivo di avviare un censimento di tutti gli itinerari presenti sul territorio italiano costruendo una grande rete di antiche e nuove vie di pellegrinaggio. In occasione dell’Anno Santo, vengono proposti i primi sette percorsi che, per la loro prerogativa di giungere a Roma, possono essere indicati come Cammini Giubilari delle Chiese in Italia. Si tratta della Via Francigena del nord, della Via Francigena del sud, della Via di Francesco, della Via Lauretana, della Via Amerina (Il cammino della Luce), della Via Romea Strata e della Via Matildica.
“Il pellegrinaggio è la metafora dell’urgenza del cambiamento, della conversione, che è fatta di rinunce, di amore e di disponibilità a seguire la verità. Camminare significa affrontare il sacrificio di un distacco: non è possibile camminare, seguire il Signore, raggiungerlo, senza la volontà di lasciare la sicurezza della casa, qualche comodità e qualche idea consolidata. Ci mettiamo in cammino verso un Dio che, in Gesù Cristo, viene verso di noi. Il pellegrinaggio è anche metafora di questo incontro: Dio cammina verso di noi e noi siamo attratti dal suo volto per poterlo amare così che la vita si riempia di ragioni, di gioia e di una speranza inesauribile e incontenibile”, ha ricordato Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, in un video diffuso all’inizio della presentazione.
“Il progetto è un tentativo concreto di mettere in relazione le Chiese locali con i cammini così da rendere le comunità davvero ospitanti. L’approccio è totalmente nuovo: la Chiesa non solo è attraversata dai cammini, ma inizia ad abitarli. Non è un caso, infatti, che sia il Vescovo a presentare la richiesta di entrare in ‘Cammini della Fede’, a prescindere da chi poi custodisce o gestisce il cammino. Questo permette di assicurare al pellegrino un’effettiva accoglienza ecclesiale, far crescere le comunità nell’ospitalità e, grazie all’Associazione ‘Ad Limina Petri’, monitorare tali itinerari e sostenere la formazione necessaria per quanti si adoperano per l’accoglienza dei pellegrini”, ha spiegato don Marco Fagotti, dell’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport.
Primo strumento di questo progetto è una WebApp (www.camminidellafede.it), pensata per sostenere i pellegrini con spunti di riflessione e informazioni utili. Per ogni cammino vengono segnalati dei Punti di Interesse Ecclesiale, georeferenziati, divisi in tre sezioni, che sintetizzano i bisogni fondamentali dei viandanti: pregare, mangiare, dormire. “La WebApp rende visibili i vari tracciati e le tappe da percorrere con tutti i Punti di Interesse. Inoltre, mette a disposizione liturgie, preghiere, scritti di spiritualità, Podcast oltre che un diario digitale in cui appuntare momenti, pensieri, riflessioni da condividere, tutti o in parte, con gli altri utenti”, hanno aggiunto Danilo Di Leo e Filippo Andreacchio, che, insieme al Servizio Informatico della CEI, hanno sviluppato lo strumento.
La proposta ai pellegrini è quella di percorrere almeno 100 km a piedi o 200 km in bicicletta, in uno qualunque dei Cammini giubilari, anche senza dover arrivare necessariamente a Roma. Al raggiungimento dei chilometri, la WebApp produrrà un certificato di percorrenza con il quale si potrà ricevere il “Testimonium” dalle autorità competenti (durante il Giubileo tramite il Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo).