Mondo
Camerun: sacerdote ucciso nella regione anglofona, in corso scontri tra militari e separatisti
Don Alexandre Sob Nougi, 42 anni, parroco della parrocchia del Sacro Cuore a Bomaka, nella diocesi camerunese di Buea, è stato ucciso il 20 luglio per motivi non ancora chiariti. L'episodio è avvenuto sulla strada tra Buea e Muyuka, 25 km a nord est di Buea, che è la capitale della regione anglofona nella zona sud occidentale del Paese. Ne dà notizia oggi l'agenzia Fides.
![](https://www.toscanaoggi.it/wp-content/uploads/2018/07/Camerun-sacerdote-ucciso-nella-regione-anglofona-in-corso-scontri-tra-militari-e-separatisti.jpg)
Il sacerdote, che era conosciuto anche perché segretario diocesano per l’educazione cattolica, sarebbe rimasto colpito da una pallottola vagante durante uno scontro tra militari e separatisti, mentre secondo altre ricostruzioni sarebbe stato ucciso intenzionalmente. In questa zona, come nell’altra regione anglofona nord occidentale, sono frequenti gli scontri tra le forze di sicurezza e i separatisti, che reclamano uno Stato anglofono indipendente. Fin dall’indipendenza del Paese (1960), i camerunesi di lingua inglese hanno accusato le autorità francofone di emarginarli, sostenendo che le autorità di Yaoundé impongono la lingua e le tradizioni francesi nei tribunali, negli uffici pubblici e nelle scuole.
Per anni le province angolofone hanno chiesto maggiore spazio per i loro usi e i loro costumi e hanno rivendicato una sempre maggiore autonomia. A partire dal 2016 le manifestazioni di malcontento si sono fatte più frequenti. Il 1° ottobre 2017 le frange più estreme hanno dichiarato l’indipendenza delle due province anglofone dal Camerun e la nascita della Repubblica di Ambazonia. Ciò ha provocato un inasprirsi della tensione nelle due province, con scontri sempre più cruenti tra indipendentisti e forze dell’ordine, con centinaia di morti e feriti. Secondo le Nazioni Unite, 160mila camerunesi anglofoni hanno abbandonato le loro case per cercare rifugio in altre zone del Camerun o all’estero, soprattutto in Nigeria.
La Caritas nel giugno scorso ha lanciato una campagna di aiuto per le popolazioni delle zone anglofone. Si è creata una situazione «segnata da cieche, inumane, mostruose violenze e da una radicalizzazione delle posizioni che ci allarma molto», come denunciato dai vescovi in una dichiarazione del 16 maggio 2018. Le prossime elezioni presidenziali si dovrebbero tenere il 7 ottobre 2018. Il sacerdote è la seconda vittima delle forze militari camerunesi in una settimana. Il 14 luglio scorso è stato ucciso a Batibo, nel nord-ovest, un pastore proveniente da Accra (Ghana).