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CAMBIAMENTI CLIMATICI, CONVEGNO IN VATICANO: TELEGRAMMA DEL PAPA

“Coltivare per sviluppare l’uomo, tutto l’uomo, tutti gli uomini: questa la sfida che abbiamo di fronte riflettendo sui mutamenti climatici”. Lo ha detto il card. Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, aprendo oggi i lavori del seminario internazionale su “Cambiamenti climatici e sviluppo”, in corso fino a domani in Vaticano per iniziativa del dicastero pontificio. Sul necessario equilibrio da realizzare tra le esigenze della tutela ambientale e quello dello sviluppo dei popoli più bisognosi, la dottrina sociale della Chiesa – secondo il porporato – ha molto da suggerire, come dimostra la lezione “molto pertinente e istruttiva” dei primi capitoli della Bibbia, che ammonisce come il dominio dell’uomo sul creato, voluto da Dio, non deve essere dispotico e dissennato: l’uomo deve invece “coltivare e custodire” i beni creati. Secondo la dottrina sociale della Chiesa contenuta nel relativo Compendio pubblicato dal dicastero vaticano, la tutela dell’ambiente “anche in funzione dello sviluppo – ha ricordato Martino – costituisce un dovere comune e universale, nel rispetto di un bene collettivo e destinato a tutti”. In questa prospettiva, ha concluso, “consumatori e operatori industriali nei loro comportamenti sono chiamati ad un maggiore senso di responsabilità”.

In un telegramma a firma del card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato, il Papa esprime “vivo apprezzamento” per il seminario internazionale che si è aperto oggi in Vaticano. Definendo l’iniziativa “volta ad approfondire problematiche di rilevante importanza ambientale, etica, economica, sociale e politica con ripercussioni incidenti soprattutto sui settori più deboli della società”, Benedetto XVI auspica che essa “contribuisca ad incentivare ricerca e promozione di stili di vita, modelli di produzione e consumo improntati al rispetto del creato e alle reali esigenze di progresso sostenibile dei popoli, tenendo conto della destinazione universale dei beni, come ripetutamente ribadito dalla dottrina sociale della Chiesa”.

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