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Camaldoli e la pace fra le religioni

L’itinerario dei convegni sorti a Camaldoli sotto l’egida di «Nuovi orizzonti di ricerca» quest’anno s’imbatte nelle religioni e tenta di evidenziare le resistenze che le culture oppongono all’integrazione tra i popoli. Non è affatto assodato che il dialogo tra le culture possa sempre avvenire, in quanto talora esse sono causa di conflitti violenti per ragioni specifiche che vanno investigate. Così, invece di difendere solo la loro particolarità, le religioni sono chiamate a mettersi a servizio dell’uomo e della convivialità umana. Non ci sarà pace civile né pace mondiale senza pace tra le religioni. Quale nuova consapevolezza deve ispirare il dialogo tra le culture? E’ possibile il rispetto di ogni tradizione culturale senza esigere reciprocità? Quale valore universale possono avere i diritti dell’uomo e dell’ambiente? CÈ possibile trovare un’etica della globalizzazione? A provare a rispondere darà il convegno ospitato nel monastero di Camaldoli dal titolo «La resistenza delle culture all’integrazione dei popoli» che si terrà da sabato 28 aprile a martedì 1 maggio. Durante le giornate di lavoro interveranno Roberto Tagliaferri, filosofo e teologo a Santa Giustina di Padova, Italo De Sandre, docente di sociologia a Padova. Mario Tronti, filosofo della politica a Roma, Giovanni Principato, biologo ad Ancona, Aldo Natale Terrin, della Santa Giustina, e Stefano Allievi, docente di sociologia a Padova. Per informazioni contattare la foresteria del monastero telefonando allo 0575.55.60.13.