Opinioni & Commenti

Calciopatici, è finita l’astinenza: partono gli Europei

di Umberto Folena

Cominciano gli Europei di calcio, finalmente! A noi affetti da calciopatia, ben due domeniche senza pallone cominciavano ad essere letali: eruzioni cutanee, starnuti, febbricole, insonnia… le solite cose. I più disperati cercavano i play off della serie C, tipo Mezzocorona-Lumezzane, smanettando frenetici sui canali dal numero 800 in poi di Sky. Neppure il fatto che i nostri colleghi, amici, mogli immuni stessero rifiorendo, e si risvegliassero al lunedì senza nausea e cerchio alla testa, riusciva a farci gioire. Per fortuna, dopo l’irresistibile partita inaugurale tra Confederazione Svizzera e Repubblica Ceca di sabato, lunedì gli Azzurri d’Italia esordiscono contro gli Orange d’Olanda, mandolini contro tulipani, pizze contro zoccoli. Chi vincerà? Non chiedete un pronostico ai giornalisti. Tra i possibili bomber, ossia tra Toni e Vennegoor of Hesselink, nelle redazioni dei cinque continenti tutti tiferanno per il primo: per il secondo ci vuole un titolo almeno su due righe, per il primo basta una colonna.

Sarà l’occasione per fare esperienza delle usanze locali. Queste assegnazioni in coppia sono proprio carine: Belgio-Olanda ieri, Ucraina-Polonia domani (se si decidono a licenziare i manager italiani e a costruire stadi e infrastrutture), Austria-Svizzera oggi. Sarebbe stato più logico Austria-Ungheria, ma chiedere alla Uefa di usare la logica è come chiedere agli italiani di farsi aprire una discarica sotto casa. Usanze locali, dunque. Osservate ad esempio – diamo per scontato che stiate facendo la raccolta delle figurine – lo stadio di Innsbruck: la copertura è un tetto spiovente e, anche se non si vedono, siamo certi che le tribune hanno i davanzali con i gerani. Sul maxischermo dello stadio di Zurigo, invece, anziché i replay delle azioni salienti faranno scorrere le quotazione dei titoli di Borsa. Va bene, direte voi, stiamo leggendo un mucchio di sciocchezze su un giornale che si fa vanto della sua serietà. Che succede? Succede che siamo prostrati da monnezza, impennata dei prezzi, Alitalia sul baratro, assalti ai campi nomadi, Birmania, terremoti e altri moti in Cina, Iraq, Libano, Gaza e show televisivi… Se sentiamo il disperato bisogno di evadere, per poi immergerci meglio e con maggior convinzione nella carne e nel sangue della storia, dobbiamo farcene una colpa? Adesso però poche storie, Italia: devi vincere.