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CALCIO, STOP AI CAMPIONATI DOPO UCCISIONE POLIZIOTTO A CATANIA; GELLI: FERMIAMOCI A RIFLETTERE

Per il momento stop a tutti gli incontri di calcio, dalle giovanili alla serie A in questo weekend e stop anche all’amichevole della nazionale con la Romania in programma mercoledì prossimo. Poi si vedrà. Perché dal tavolo di emergenza convocato per lunedì dovranno uscire misure concrete per isolare i facinorosi, altrimenti non si riprenderà. Lo ha deciso il commissario della Federcalcio Luca Pancalli, con l’accordo del presidente del Coni, Gianni Petrucci (che stamani ha prorogato il commissariamento della Federazione sine die) e del ministro dello sport Giovanna Melandri, dopo i sanguinosi incidenti scoppiati ieri sera a Catania, attorno allo stadio Massimino dove si disputava l’anticipo di campionato con il Palermo. Incidenti che sono costati la vita all’ispettore capo di polizia Filippo Raciti e che hanno registrato una settantina di feriti, che si sono fatti medicare nei tre ospedali cittadini (la maggior parte con prognosi tra i 3 e i 15 giorni). Raciti, 38 anni, lascia la moglie e due figli (15 e 9 anni). Il ferito più grave è un altro agente di polizia ricoverato ieri sera al “Garibaldi” di Catania in gravi condizioni perché travolto da un motociclista durante le concitate fasi dei disordini. Nella notte le sue condizioni sono migliorate tanto da poterlo dichiarare fuori pericolo. “Io così non vado avanti – aveva dichiarato ieri sera Pancalli, pochi minuti dopo la tragedia – in questo momento sono talmente confuso perché la notizia mi ha sconvolto prima di tutto come italiano e come uomo di sport. Sono convinto di trovare il consenso di tutte le persone perbene. Sono dell’avviso di non ripartire fintanto che non verranno isolati questi facinorosi. Si tratta di delinquenza pura, che non dovrebbe avere accesso allo stadio. Bisogna dare risposte severe e forti”.

La guerriglia sarebbe stata scatenata da ultras del Catania che volevano aggredire i tifosi del Palermo, arrivati a secondo tempo iniziato allo stadio Massimino. Dopo un primo contatto, i tifosi etnei sarebbero nuovamente tornati «alla carica», stavolta però direttamente contro la polizia, che ha risposto all’aggressione e esploso dei fumogeni.

Raciti, che assieme ad un altro agente aveva bloccato un tifoso del Catania ammanettandolo, stava compiendo un “giro” con la sua auto attorno alla Curva Nord quando all’improvviso un’ esplosione ha squarciato la vettura. Sarà l’autopsia a dire se il decesso è stato causato direttamente dalla bomba carta che lo ha centrato, oppure se ha contribuito anche un pezzo di marmo lanciato dai tifosi che potrebbe averlo centrato al torace. Soccorso da alcuni colleghi, Raciti li avrebbe tranquillizzati: “non è niente di grave non vi preoccupate”, avrebbe detto loro prima di perdere i sensi. All’ospedale, al quale è stato trasportato subito, i medici hanno tentato di rianimarlo e sembrava avesse recuperato la forza per superare le difficoltà, ma lle 22,10 è morto.

Ora fermiamoci tutti a riflettere. E’ l’invito del vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli che nel governo regionale ha anche le deleghe alle politiche di sicurezza e allo sport. “Solo lunedì scorso, a Coverciano – ricorda Gelli – avevamo lanciato un grande segnale di speranza, convinti che il calcio potesse essere restituito alla sua dimensione naturale di grande festa popolare. Ora i gravissimi fatti di Catania non possono non gettarci nello sgomento. E’ davvero il momento di fermarci tutti a riflettere, perché non basta fare una pausa, il calcio non dovrà ripartire senza provvedimenti rigorosi. E a questo pure la Toscana intende dare il suo contributo”.