Cultura & Società
Calciatori e gioco d’azzardo: Camon (Avvenire), maglie sono invito «Ammalatevi»
“Se lo sport è salute, l’ azzardo è una malattia che genera dipendenza. Un pubblico che ammira i suoi giocatori riceve un messaggio che dice: ‘Siate sani e forti come loro’. Ma un pubblico accolto da maglie con nomi e simboli e segni legati alle scommesse e all’azzardopatia, riceve un messaggio – pensato e modulato da chi ci guadagna sopra – che dice, non tanto occultamente: ‘Ammalatevi’”.
“L’atleta che mostra forza fisica è ammirevole, ma l’atleta che mostra anche una forza morale è doppiamente ammirevole”, la tesi dello scrittore, che cita i casi di Bonucci e Zarate, i due giocatori che “vengono ambedue da un’esperienza dolorosa, che li ha rafforzati”.
L’esempio di Leonardo Bonucci: “Suo figlio è stato malato ma ora, proprio in questi giorni, è guarito, e Bonucci dice che i trionfi professionali non contano niente. Conta la famiglia. Il nostro giornale sportivo più venduto metteva la frase, virgolettata, in prima pagina. Fosse una frase, che so, di Socrate, conterebbe poco. Ma è una frase del nostro miglior difensore, e per il pubblico pesa molto”.
L’esempio di Mauro Zarate: nel corso di Fiorentina-Qarabag, “ha commosso tutti” il suo gesto, scrive Camon. “Dopo il primo gol, l’ attaccante si è inginocchiato e ha rivolto le dita al cielo, piangendo un pianto sfrenato. S’è levata la maglia e sotto ne aveva un’ altra, con scritta una dedica: ‘Grazie Dio, Nat ti amo’. Nat è sua moglie, malata di cancro. L’attaccante ci ha messo tutto l’impegno per segnare e vincere, per la moglie, per sé, per noi. Non ha vinto sugli avversari, ma sul cancro. È lo stesso giocatore che pochi anni fa fu filmato mentre faceva agli spettatori il saluto fascista. Allora ha ‘turbato’ e fu multato. Oggi commuove e vien festeggiato: tutti i compagni corrono ad abbracciarlo. Idealmente, anche noi. Cosa s’è intromesso, tra allora ed ora? La sofferenza. La speranza. E nessun gesto azzardato. I nuovi gol sono più belli”.