Vita Chiesa
C9: padre Lombardi, all’esame la riforma dei dicasteri e la scelta di vescovi e nunzi
«Gran parte» della riunione «è stata dedicata ad ulteriori considerazioni su alcuni dicasteri della Curia, già oggetto di altre riunioni». Lo ha riferito padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, durante il briefing sulla quattordicesima riunione del C9, che si è svolta in questi giorni in Vaticano e che continua anche nel pomeriggio. «Per tre giorni il Consiglio di Cardinali si è riunito con il Santo Padre, presenti tutti tranne il cardinale Gracias, impedito per motivi di salute», ha esordito Lombardi, precisando che «tutte le riunioni, tranne quella di questa mattina per l’udienza generale», si sono svolte alla presenza del Papa. Quanto alle «considerazioni» sui dicasteri, Lombardi ha fatto notare che finora nelle riunioni del C9 «non si è parlato una sola volta fino in fondo di un dicastero» per poi passare ad esaminarne un altro: «Il movimento è stato circolare», e così le considerazioni dei porporati hanno riguardato «diversi dicasteri», come quelli per il Culto Divino, per la Vita Consacrata, per le Cause dei Santi, per la Dottrina della fede, senza giungere però «a conclusioni strette». Per quanto riguarda la proposta dei due nuovi dicasteri – quello che raggruppa «laici-famiglia-vita» e quello che raggruppa «giustizia-pace-migrazioni» – «è stato letto ancora una volta il testo conclusivo della proposta» del C9, che è stata «riconsegnata al Papa».
Tra gli argomenti affrontati anche i «criteri per i nuovi vescovi, alla luce della loro identità e delle situazioni pastorali», ha spiegato Padre Federico Lombardi che ha poi ricordato che «il Consiglio dei Cardinali non riguarda solo la riforma della Curia, come ha detto il Papa, ma anche altri argomenti che il Santo Padre ritiene utili da sottoporre ai consiglieri». All’attenzione dei porporati, dunque, «la figura del vescovo e il suo ruolo pastorale», attraverso «un lavoro di rimessa a punto di quali sono le informazioni che si chiedono e il profilo di vescovo che si desidera ottenere». Si tratta, in sintesi, di «un approfondimento dei criteri di ricerca delle persone adatte al ministero episcopale». Il C9, in questi giorni, ha portato avanti inoltre «una riflessione sul significato e il ruolo dei nunzi», senza tuttavia che «ci fossero da prendere decisioni particolari». «Niente di straordinario», ha risposto Lombardi a una domanda sulle eventuali «novità» tra i requisiti dei vescovi: «Quando si fa una consultazione, chiedendo opinioni in vista di nomine – ha ricordato il direttore della Sala Stampa vaticana – la persona riceve di solito una traccia di lavoro per esprimere le sue riflessioni, valutazioni, consigli». Le «indicazioni» che giungono da chi viene consultato «possono essere migliorate, aggiornate, possono sviluppare una riflessione in qualche direzione specifica, ad esempio culturale o pastorale», perché « la riflessione su come viene orientata la ricerca delle informazioni, alla luce del profilo ideale della figura del buon pastore, è un compito che si può continuamente svolgere». Per quanto riguarda i nunzi, «nessun sussidio particolare, ma una riflessione sul nunzio e sulla sua figura», alla luce del «compito molto importante» che tale figura svolge «nella Chiesa universale, per il rapporto che c’è tra Papa e Chiese locali».
«Oggi è stata una giornata dedicata a riordinare e raccogliere i contributi che sono già stati portati, nei diversi Consigli, sui diversi dicasteri, per ordinarli in modo tale che l’insieme del documento di riforma della Curia cominci a prendere una sua forma», ha detto ancora padre Federico Lombardi, precisando che nel terzo giorno del C9, che si chiude questo pomeriggio, i cardinali hanno scelto di «non limitarsi a vedere singolarmente i diversi dicasteri», ma di «cercare di collegare i tasselli ottenuti in uno schema che viene a completarsi, per costituire la proposta da sottoporre al Papa in vista di una nuova costituzione sulla Curia».
Tra le «comunicazioni di aggiornamento» di questi tre giorni ha trovato posto, come nelle altre riunioni, un aggiornamento sul lavoro della Segreteria per l’economia e una relazione, «piuttosto consistente», del cardinale O’ Malley sulle attività della Commissione per la tutela dei minori. A una domanda su come vengano scelti gli argomenti del C9, Lombardi ha risposto che «le proposte di riforma della Curia sono un argomento continuamente all’ordine del giorno, ma ci sono anche altri argomenti che possono essere proposti al Consiglio: a volte sono temi che il Papa stesso propone, altre volte sono aggiornamenti che i membri del Consiglio propongono perché possono essere utili per andare avanti. Si parte con un ordine del giorno indicativo, già stabilito, ma poi può darsi che il Papa ponga un tema che lo interessa e lo si aggiunge all’ordine del giorno previsto», come è successo nelle prime riunioni del C9, dove si è parlato «abbastanza» del Sinodo e del suo nuovo metodo di lavoro e di «collegialità» della Chiesa, sulla scorta del discorso del Papa per i 50 anni dall’istituzione del Sinodo.
La prossima riunione del C9 si terrà il 6-7-8 giugno, poi quelle di settembre e di dicembre.