Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Buitoni acquistata da Fabianelli? Sansepolcro al fiato sospeso.

Si avvicina il momento della verità per la Buitoni di Sansepolcro. Presto, infatti, si chiuderà la prima fase del processo che porterà alla vendita dello stabilimento biturgense, con l’annesso storico marchio della pasta. Una prima indiscrezione parla di un possibile accordo per la cessione dello stabilimento all’aretino Fabianelli, che ha alle spalle una lunga e proficua presenza nel settore e che in passato ha sviluppato contatti con la Buitoni ed è ben radicato sia nel mercato nazionale che in quello internazionale. Ma ci sono anche altre catene che più o meno ufficialmente si erano fatte avanti. Tra questi Colussi e De Cecco sono quelli più noti, seguiti subito dopo da nomi altrettanto roboanti come l’imprenditore aretino Fabianelli (titolare dell’omonimo pastificio) Angelo Mastrolia (già acquirente dello stabilimento Buitoni di Eboli), Barilla e Divella. A questi competitors ne va poi aggiunto un altro tutto locale, costituito da una cordata di «manager di buona volontà» valtiberini, che potrebbe anche ricevere l’aiuto della Regione Toscana. Una strada vista di buon occhio anche da sindacati e dipendenti.A questo punto la palla passa a Mediobanca che entro giugno dovrà scegliere l’acquirente. Manuel Andrès, amministratore di Nestlé Italia, non azzarda cifre sul possibile prezzo minimo di acquisto. «Sarà una componente del rapporto con l’ acquirente-partner. Essenziale per noi sarà il piano industriale», fa sapere. Se però andiamo a guardare nel passato della Buitoni, passata spesso per questo tipo di situazioni, vediamo come l’ingegner De Benedetti acquistò con la Cir nel 1985 (tutta) la Buitoni a 25 miliardi di lire e investendoci poi 135 miliardi. Cifra ampiamente ripagata dalla cessione, tre anni più tardi, agli svizzeri di Nestlè per 1600 miliardi di lire. Dieci volte di più.Chissà se ancora oggi la Buitoni è in grado di attirare tutti questi capitali con il suo giro d’affari stimato attorno ad un centinaio di milioni di euro, una capacità produttiva ferma a 55mila tonnellate di pasta, mentre quella potenziale si ferma a 90mila tonnellate. A tutto ciò vanno aggiunti due secoli di gloriosa storia alle spalle che qualcosa, ancora oggi, debbono pur significare.E Sansepolcro guarda al futuro del suo famoso stabilimento con grande attesa. Sono decine le famiglie della vallata che vivono grazie ad un lavoro all’interno della Buitoni. Essenziale per la zona sarà il mantenimento di livelli occupazionali in un momento di forte difficoltà per il mercato del lavoro locale. di Lorenzo Canali