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Brexit: Welby (primate anglicano), evitare il «no deal». «I poveri pagherebbero il prezzo più alto»

(Londra) «Prego per la premier Theresa May e per gli altri politici ogni giorno. Sono sicuro che a pagare il prezzo di un'uscita senza accordo dall'Unione europea saranno i più poveri e vulnerabili». È il primate anglicano Justin Welby, in un'intervista con la radio cristiana «Premier Christian Radio», a lanciare l'allarme contro il «no deal».

Se il Regno Unito dovesse rompere in modo drastico con la Ue, senza mantenere qualche legame commerciale con il mercato unico, il risultato sarebbe un fallimento non soltanto politico e pratico ma anche morale, secondo il primate.

L’arcivescovo di Canterbury ha parlato all’inizio di una settimana decisiva per la politica britannica, con il voto sull’accordo che Theresa May ha firmato con Bruxelles atteso per domani sera. «Tocca a chi vuole portarci fuori dall’Unione europea, senza che sia stato avviato qualche legame commerciale con gli altri ventisette Paesi, dimostrare che questa soluzione non danneggerà i più poveri e i più vulnerabili», ha detto Justin Welby nell’intervista con la radio cristiana. Durante il referendum del 2016 l’arcivescovo aveva votato per rimanere nella Ue, che ha descritto come «il più grande sogno degli esseri umani dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente».

Negli ultimi due anni, però, ha parlato del bisogno di riconciliazione e incoraggiato gli esponenti delle due fazioni, quella a favore e quella contro l’Ue, a moderare il linguaggio e a cercare soluzioni per il bene dei cittadini.