Toscana
Bretella Lastra a Signa-Prato: Regione in contenzioso per recupero 29 milioni
Firenze – Le iniziative di carattere giudiziario possibili sono già state tutte intraprese, e i giudizi in questione sono tuttora pendenti. Questa la risposta dell’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao in merito a un’interrogazione presentata da Giuseppe Del Carlo (Udc) sul recupero del contributo di 29 milioni di euro erogato dalla Regione Toscana per la realizzazione della bretella autostradale fra Lastra a Signa e Prato.
Ceccobao ha ripercorso la vicenda, dalla decisione di affidare nel 2006 alla società di progetto Sit la concessione per la progettazione definitiva ed esecutiva della bretella nonché la sua realizzazione e gestione per un costo stimato di 243 milioni di euro, di cui 29 milioni di contributo regionale regolarmente versato, fino alla presentazione di un progetto definitivo con un importo molto superiore, alla richiesta della Sit di un contributo aggiuntivo di 90 milioni di euro da parte della Regione, al rifiuto della Regione e alla decisione dell’amministrazione di dichiarare decaduta la concessione. Possibilità, questa, secondo l’assessore consentita «nel caso in cui l’adempimento del contratto diventi eccessivamente oneroso per il concedente stesso e per fatti a lui non imputabili». Dopo di che, è partito il ricorso al Tar. Adesso, ha proseguito Ceccobao, la Giunta «ha dato atto che il progetto definitivo, una volta determinato il compenso da riconoscere a Sit, apparterrà alla Regione e sarà possibile valutare come utilizzarlo, una volta ovviamente effettuata una riduzione degli interventi previsti».
Del Carlo si è detto parzialmente soddisfatto della risposta dell’assessore. «La risposta dell’assessore è stata puntuale per quanto riguarda il contenzioso con Sit – ha commentato il consigliere – ma non bisogna dimenticare, oltre al fatto che c’è un’indagine della magistratura in corso, che questa vicenda presenta lati altamente discutibili, a partire dai tempi, su cui noi nutriamo forti perplessità. Ci sono voluti dieci anni per arrivare alla revoca della concessione. Questo è stato il primo tentativo di project financing della Regione Toscana, ed è fallito. E’ auspicabile che l’amministrazione regionale d’ora in avanti si doti di procedure adatte».