Cultura & Società

Borgo a Mozzano, apre la nuova ala archeologica del Museo della memoria

Un allestimento curato ed esaustivo metterà in mostra alcuni preziosi reperti risalenti all’epoca dei gruppi liguri che frequentarono le zone di Borgo a Mozzano e di Pescaglia dal VII al II secolo a.C. Un’anteprima di questo intervento così significativo sarà data in occasione della mostra-mercato dell’Azalea, sabato 15 e domenica 16 aprile. 

 

Una novità nella novità: il Museo della Memoria entra infatti a far parte del Sistema Museale della Provincia di Lucca, la rete di cooperazione e di promozione dei musei del territorio lucchese. Un traguardo importante che arriva a breve distanza dall’inaugurazione della nuova sede del nuovo Museo.

 

“Siamo particolarmente orgogliosi di questo duplice obiettivo raggiunto – commenta il sindaco Patrizio Andreuccetti -. Tutto il territorio borghigiano è storia, è Memoria. Il nostro museo, in particolare, conserva in sé pagine, reperti, momenti fondamentali del nostro recente passato. Un passato che è inciso anche nella roccia che ci circonda, con i bunker e i camminamenti della Linea Gotica ancora ben visibili”.

 

“Questa prima apertura – spiega Neva Chiarenza, responsabile della tutela archeologica per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Lucca e Massa Carrara – è il risultato della collaborazione fra la Soprintendenza e il Comune di Borgo a Mozzano, con il fondamentale apporto del Comitato per il recupero e la valorizzazione della Linea Gotica, dell’Istituto Storico Lucchese di Borgo a Mozzano e dell’archeologa professionista Letizia Cavallini. Grazie a questa sinergia fra istituzioni e comunità locale i reperti archeologici recuperano il proprio ruolo identitario, ricordandoci che il nostro passato, anche quello più remoto, compone la nostra identità culturale e il nostro sentire, purché ne sia promossa la tutela e la conoscenza”.

 

LA NUOVA ALA. All’interno del Museo della Memoria saranno dunque custoditi reperti di popolazioni liguri-apuane risalenti VII al II sec. a.C., che nel corso dei secoli interagirono con popolazioni di tradizione etrusca, greca, celtica e romana. Particolarmente suggestiva è la tomba ligure “a cassetta”, ricostruita con le lastre di pietra originali ed il suo corredo funerario, che comprende vasi e cinerari, fibule, armi. Tutti gli oggetti erano esposti in un’ala della stazione di Borgo a Mozzano, in continuità con il Museo della Memoria, di cui tornano a fare parte. Accanto alla sezione dedicata alla Linea Gotica, raccontano come dalla protostoria fino alla Seconda Guerra il territorio della Media Valle abbia rappresentato una naturale via di percorrenza e punto di snodo per gli scambi e per il controllo delle aree circostanti.

I rinvenimenti risalgono tutti agli anni settanta del secolo scorso. La tomba e il suo corredo sono stati rinvenuti a Pian della Rocca (Borgo a Mozzano) nel 1974 e furono scavati dal prof. Guglielmo Lera, cui è intitolata la sezione archeologica. Gli altri reperti vengono rispettivamente dall’Antro della Paura (Borgo a Mozzano), che ha restituito le testimonianze più antiche, e da Foci di Gello (Pescaglia).