Arezzo - Cortona - Sansepolcro
Bolletta rifiuti alle stelle a Sansepolcro.
Sansepolcro non ci sta. Pronta a difendere la propria toscanità su tutti i fronti ma quando si parla di rifiuti la cittadina biturgense si sente umbra a tutti gli affetti. Parliamo della battaglia che vede protagonista il comune pierfrancescano che, con tanto di mozione approvata dal consiglio comunale, si oppone all’ingresso nel nuovo Ato, l’ambito territoriale ottimale, ovvero l’area di amministrazione di rifiuti e discariche. A preoccupare il comune di Sansepolcro è il fatto che l’area dell’Ato da provinciale si trasformerà ora in interprovinciale, comprendendo in unico organismo assieme alla zona aretina anche quella senese e grossetana. Uno stato di cose che andrebbe a penalizzare fortemente comuni marginali geograficamente come quello biturgense. Ecco allora la richiesta alla Regione Toscana, approvata dalla massima assise cittadina con voto favorevole della maggioranza più Rifondazione e l’astensione del Pd, di una deroga rispetto alla partecipazione al nuovo Ato. L’idea è quella di proseguire la collaborazione con il vicino comune di Città di Castello, considerando anche il fatto che proprio assieme alla città tifernate, il comune di Sansepolcro è partecipe per il 12% di Sogepu, la società di igiene ambientale che opera, oltre che nei comuni biturgense e tifernate, anche nel territorio di Anghiari. In pratica la città di Sansepolcro riverserebbe i propri rifiuti nelle discariche tifernati, anzichè in quelle di Terranuova Braccioli, Arezzo e Sesto Fiorentino. Una situazione che tra l’altro ha già dei precedenti, come ad esempio nel caso delle deroghe concesse ad alcuni comuni della provincia di Firenze, passati dall’Ato Toscana Centro all’Ato di Bologna, così come nel caso della vicina Sestino. Tutto semplice allora? La realtà della politica non sembra seguire questa logica. Il «caso» dei rifiuti biturgensi è ormai bloccato da tempo. E l’accordo di massima per il «trasferimento» dei rifiuti di Sansepolcro nel tifernate scadeva a giugno. Nel frattempo la certezza è stata quella dell’aumento di circa il 20% della bolletta dei rifiuti per tutti i biturgensi. In ballo c’è anche l’ampliamento dell’inceneritore aretino di San Zeno, meno giustificabile con un trasferimento della «monnezza» biturgense in terra umbra. C’è poi la questione aperta della raccolta differenziata. Il porta a porta in centro ha avuto un buon successo, ma al momento non sono previsti estensioni al resto del territorio cittadino.