Prato

Bioetica, nasce il centro regionale

di Maria Cristina Caputi

Nasce a Prato, questo sabato 23 giugno, il Centro di Bioetica dedicato a Santa Gianna Beretta Molla. Presso la sede del Pin, nei locali dell’università degli studi di Firenze, in piazza Ciardi 25, si terrà il convegno inaugurale, al quale parteciperanno mons. Ignacio Carrasco De Paula, che si soffermerà su «La bioetica personalistica»; la prof.ssa Paola Binetti, che parlerà de «L’etica del lavoro ben fatto nell’assistenza e nella ricerca»; il prof. Carlo Casini, che risponderà al quesito «Testamento biologico: ma occorre una legge?»; la dott.ssa Virginia Beretta che illustrerà la vita della sorella, la santa a cui è intitolato il Centro; infine il dott. Riccardo Poli spiegherà «Perché un Centro di Bioetica in Toscana?».

In apertura dei lavori, alle 9, porteranno il loro saluto mons. Gastone Simoni, il prof. Gian Franco Gensini e p. Renato Ghilardi. Al termine della mattinata, alle 13, è prevista invece la consegna degli attestati Ecm e degli attestati del Corso di Bioetica «Ai confini della vita», svoltosi fra il 2005 ed il 2006.

Frutto della riflessione scaturita dopo i due anni di corso, il Centro di Bioetica rappresenta lo strumento con cui i medici cattolici della Toscana, insieme a tutti coloro che desiderano collaborare, intendono approfondire in modo sistematico, a partire dalla viosione personalistica dell’esistenza, i tanti temi legati all’etica della vita.«Sarà un centro di formazione e di ricerca sul tema della bioetica – spiega il dott. Riccardo Poli, presidente toscano dei medici cattolici – e sarà aperto non solo ai medici e agli operatori del settore sanitario, ma anche ai giuristi, agli insegnanti, alle persone che cercano un confronto serio e costruttivo in questo delicato ambito». Nei due anni del corso «Ai confini della vita», sono emersi la voglia ed il bisogno di approfondire le tematiche trattate dai vari relatori, per questo nascerà il nuovo Centro, che organizzerà da un lato corsi specialistici per gli addetti ai lavori, dall’altro corsi più generali per un pubblico più ampio.

Il nuovo Centro è intitolato a S. Gianna Beretta Molla, il medico che ha sacrificato la propria vita, rinunciando alle cure necessarie, per salvare il figlio che portava in grembo; di lei, al convegno di sabato, parlerà la sorella. «Con questa iniziativa – sostiene il dottor Salvino Marzano, presidente dei medici cattolici pratesi – vorremmo sia approfondire e studiare i temi della bioetica, ma anche coinvolgere in questa riflessione le varie componenti culturali della società, per camminare verso soluzioni condivise».

La sede ufficiale del Centro è nel Conservatorio di San Niccolò, grazie al patrocinio del Vescovo; mentre la sede operativa, dove in sostanza si svolgeranno i corsi, sarà nei locali del Polo universitario pratese. Di un certo rilievo è anche il fatto che, grazie ad una convenzione con l’Università Cattolica di Milano, sarà possibile contare sulla presenta di docenti professionalmente molto qualificati.

«Tutto questo – aggiunge il dott. Poli – è stato possibile grazie alla generosa ed appassionata disponibilità della diocesi di Prato e di mons. Simoni, che, con il dott. Paolo Brachi, ci ha sempre sostenuti ed ha permesso che il progetto si concretizzasse; un significativo contributo economico ci è giunto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato; mentre la Provincia di Prato ha assicurato al propria sponsorizzazione». I lavori si aprono alle 8,30, nei locali del Pin, e si chiudono intorno alle 13,30. Tutti sono invitati a partecipare.

(dal numero 24 del 24 giugno 2007)

Cav, da 30 anni una porta aperta alla vita

Compie trent’anni il Centro di aiuto alla vita di Prato. Era il marzo del 1977 quando, per iniziativa di mons. Fiordelli, venne inaugurato questo importante servizio di aiuto alla vita. E i risultati sono stati importanti. Da allora a oggi sono stati più di 1800 i bambini nati da gestanti che si sono rivolte al Cav pratese. Di questi, quasi 220 sono nati da mamme incerte o intenzionate ad abortire. Importante anche l’assistenza tramite la casa famiglia, Casa Aurora, dove donne in difficoltà possono trovare accoglienza. Per la nuova sede della casa, in via Zipoli, in corso di ristrutturazione, la Caritas diocesana – che promuove l’iniziativa – e il Cav lanciano un appello: servono più fondi per alcuni imprevisti emersi durante i lavori. Per festeggiare il trentennale, questo sabato 23, ci sarà una giornata di riflessione con don Oreste Benzi.