Cultura & Società

Bioetica: embrioni artificiali di topo. Don Colombo, «esperimenti eticamente inaccettabili se fossero eseguiti sull’uomo»

«Simili esperimenti di generazione artificiale, a partire da cellule staminali totipotenti, di corpi embrionali capaci di impiantarsi in utero e svilupparsi, qualora eseguiti in futuro sull’uomo sarebbero eticamente inaccettabili e senza dubbio da condannare come contrari alla vita e alla dignità della persona umana», così don Roberto Colombo, docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma) e membro ordinario della Pontificia Accademia per la Vita (Città del Vaticano), commentando i risultati pubblicati ieri (2 maggio) su «Nature» degli esperimenti sulla generazione in vitro di strutture embrionali di topo che «assomigliano morfologicamente e trascrizionalmente alle blastocisti di 3,5 giorni» di sviluppo nel piccolo roditore. L’esperimento è stato portato a termine da un gruppo di ricercatori delle Università di Maastricht e di Utrecht e dell’Accademia Reale Olandese di Arti e Scienze.

«Queste strutture, in grado di svilupparsi e impiantarsi stabilmente nell’utero della femmina e di dare inizio ad una gravidanza – spiega don Colombo -, rappresentano dei ‘blastoidi’, ossia degli ‘embrioni sintetici’ prodotti in laboratorio non a partire dalla fusione di uno spermatozoo con un ovocita (fertilizzazione), né dal trasferimento di un nucleo di cellula somatica in un ovocita enucleato (clonazione), ma dalla unione di due tipi di cellule coltivate a partire da quelle ottenute da un altro embrione preesistente».

E aggiunge: «Secondo quanto dichiarato in un’intervista da Nicolas Rivron, per il momento sanno che i blastoidi prodotti possono impiantarsi in utero e produrre i tipi di cellule che compaiono durante le prime fasi della gravidanza», tuttavia «sinora non è stato lasciato formare un topo completo».

Ce n’è abbastanza per sollevare dubbi sull’eticità e liceità di tali esperimenti «qualunque sia lo scopo di queste ricerche e per quanto positive possano essere le loro eventuali applicazioni alla prevenzione o terapia delle malattie» – conclude don Roberto Colombo -, «come ha recentemente ribadito con forza papa Francesco, ‘mentre la Chiesa elogia ogni sforzo di ricerca e di applicazione volto alla cura delle persone sofferenti, ricorda anche che uno dei principi fondamentali è che «non tutto ciò che è tecnicamente possibile o fattibile è per ciò stesso eticamente accettabile» (Discorso ai partecipanti alla IV Conferenza internazionale sulla medicina rigenerativa, 28 aprile 2018)’».