Italia

Bioetica: al Meyer un convegno di neonatologia “a senso unico”

di ANDREA FAGIOLIUn convegno a senso unico (tranne qualche eccezione), una sfilza di relatori con posizioni estreme che si sono distinti per battaglie durissime fino all’eutanasia neonatale mascherata con altri nomi.È bufera nel capoluogo toscano per la due giorni su “Le sfide della neonatologia alla bioetica e alla società”, che si apre domani all’Ospedale pediatrico Meyer, organizzata dai firmatari della cosiddetta “Carta di Firenze”, un gruppo di neonatologi contrari alla rianimazione di neonati prematuri sotto una determinata soglia di settimane.“L’ospite di maggior rilievo – spiega Marco Carraresi, capogruppo Udc in Consiglio regionale – è il medico olandese Eduard Verhagen, ideatore di quel protocollo di Groningen che prevede l’eutanasia per i bambini la cui “qualità di vita” futura sia giudicata “non accettabile”. Quello che si contesta al convegno fiorentino è dunque anzitutto l’assenza di qualsiasi contraddittorio, arrivando a intitolare una relazione “Il neonato è persona?”. Con il punto interrogativo. E che con l’argomentazione della compassione verso le sofferenze del neonato cerca di propagandare l’idea di un’eutanasia estesa non soltanto agli anziani e agli adulti incurabili, ma anche ai bambini. Un’idea terribile e antiumana, che farebbe regredire fortemente la nostra società, ledendone in modo gravissimo i basilari fondamenti”. Invece, “ogni neonato ha diritto alla vita”, aveva ribadito monsignor Giuseppe Betori al suo arrivo a Firenze, domenica scorsa, visitando proprio i piccoli degenti dell’Ospedale pediatrico Meyer. “Oggi tante cose vengono messe in discussione – aveva spiegato l’arcivescovo -: c’è chi si chiede se un neonato sia una persona e quale vita sia degna di essere vissuta, come se ci fosse un livello sotto il quale la vita non è più tale”. E il fatto stesso “che ci si ponga queste domande ci inquieta”. “Chi deve rispondere – si è domandato Betori -? I guru della pubblicità, il comitato centrale di qualche partito o il responsabile del marketing di qualche grande azienda? Di fronte a queste domande bisogna ribadire con forza che ogni neonato ha diritto alla vita e ogni persona ha piena dignità”.Il Convegno sta comunque perdendo “pezzi”. È di questo pomeriggio l’annuncio che non sarà presente (come invece era previsto nel programma) l’assessore regionale per il diritto alla salute, Enrico Rossi, preoccupato per il “corto circuito intellettuale” e per le “polemiche ideologiche e in larga parte strumentali”. Ma “non ci sono dubbi – dice l’assessore -: chi nasce ha diritto alla cura e all’assistenza”.